POLITICA E SOCIETA’
Un nesso logico, sebbene soggettivo, proprio perché visto e
vagliato con criteri faziosi, condizioni sociali e morali diverse, esiste. Gli
inventori di questa unione sono stati, a mio avviso, i Greci. Naturalmente
quelli contemporanei a Socrate, Platone, Aristotele. In certo senso possiamo
anche affermare che sono stati i promotori della democrazia. Certamente anche
costoro, ai loro tempi, ai primordi della democrazia, avevano degli avversari
pronti a difendere con le armi le loro idee. A questo punto bisogna tirare il
ballo i valori materiali e quelli spirituali. Anche oggi quando parliamo di
valori ed ideologie politiche, la trattazione si sofferma sulla gestione della
vita pubblica che coinvolge, nella maggior parte dei casi più la sfera
economica che quella morale. Non stiamo a fare sterili elenchi che
contribuirebbero a confondere “l’animale politico” di aristotelica
reminiscenza. Sovente la cattiva gestione della politica ha causato seri danni
alla pacifica convivenza mondiale o anche dei paesini della varie regioni
italiane. Quando sentiamo parlare di bilanci, partiti, coalizioni, comunità,
classi sociali e, “dulcis in fundo” corruzione nella gestione della cosa
pubblica, ci viene la pelle d’oca. Un’opera pubblica costata mezzo milione di euro, viene fatturata duemila e… spesso non vede mai
il completamente e la fruizione delle classi meno abbienti. Naturalmente non
vogliamo fare di tutt’erba un fascio.
Tenga conto il lettore, che essendo lo scrivente nato agli inizi del 1941,
oltre che essere avvolto nelle fasce, ha vissuto anche il tramonto del fascio e
l’inizio della Repubblica. Erano tempi lontani, i ricordi dei quali sono quasi
scomparsi dalla sua memoria. Come ho già scritto molteplici volte: “la peggiore
delle democrazie è preferibile alla migliore delle dittature!”. Ma in molti
altri scritti apparsi su periodici locali, come “La rivolta del Cilento”,” L’Appennino”,
“Il Cilento nuovo”, “Unico settimanale” e
“Mr.Magazine” ed ora su supporto informatico con vari blog e siti, ho
seguito, anche non figurando tra gli addetti ai lavori, l’evoluzione o
involuzione della politica, italiana in particolare modo. Frastornato da
molteplici interpretazioni, ho cercato di raccogliere le briciole mentali di
ultrasettuagenario, per capire certe cose che ancora oggi mi sono oscure e se
vengono illuminate da terzi, si corre il rischio di osservare solo una parte
illuminata, mentre il restante rimane oscuro o, quanto meno, sbiadito. A questo
punto “l’animale politico” non se la sente di fare una analisi obiettiva, con
conseguenti eque conclusioni. L’Italia, inoltre, è diventata una entità
politica multietnica e multirazziale. Molti hanno contribuito alla crescita del
paese ospitante e…loro, altri invece impigliati nel vortice malavitoso sono
finiti per ingrassare le file dei fans della illegalità, e, se hanno
incrementato qualcosa, si è trattato solo del lavoro delle Forze dell’Ordine.
La globalizzazione non ha investito solo i prodotti alimentari a basso prezzo,
in offerta speciale al discount, ma
anche la comunità malavitosa. Sia ben
chiaro che un atto criminoso compiuto da
un comunitario è identico, di fronte alla legge, di quello compiuto da un
extracomunitario. Ma ritorniamo al rapporto cittadino – politica. Quando la
politica è corrotta, le istituzioni non filano sulla retta via, chi paga le
conseguenze è il cittadino a reddito medio-basso, il pensionato, il lavoratore
“In nero”, il disoccupato, magari con una famiglia da sfamare ed un fitto da
pagare. Lo stato ideale, senza dubbio, non esiste e non può esistere. Gli
uomini politici dovrebbero capire che la politica deve tendere al benessere
della comunità e venire incontro ai meno abbienti. Spesso però si fa in modo
che l’equa ripartizione del reddito pubblico diventi addirittura iniqua. Dei
pranzi in noti ristoranti vengono fatturati per una sola persona con una cifra
che basterebbe a sfamare una intera famiglia di sei persone, non solo per un
giorno, ma per un intero mese. Ci sono
bottiglie di vino che costano duecento euro e bottiglie che al Discount costano
meno di un euro. Socialmente, molto è stato fatto per gli anziani, che sono di
una categoria certamente meno abbiente. Ma chi ha una pensione di cinquecento
euro e ne deve pagare la metà per il fitto di casa, come può tirare avanti.
Fortunatamente le associazioni di volontariato fanno molto, non solo per gli
anziani, ma anche per gli immigrati senza lavoro, senza una casa, senza
permesso di soggiorno, senza un minimo reddito. La confusione che sta venendo
fuori non solo è irrisolvibile senza drastici provvedimenti, ma è anche un
cattivo esempio per le nuove generazioni ed un incentivo per la diffusione
della illegalità. La politica deve servire il paese…ma tutto il paese. Solo in
questo caso si può parlare di democrazia.
Catello Nastro
Nessun commento:
Posta un commento