mercoledì 15 maggio 2013

POLITICA E SOCIETA'


POLITICA E SOCIETA’

Un nesso logico, sebbene soggettivo, proprio perché visto e vagliato con criteri faziosi, condizioni sociali e morali diverse, esiste. Gli inventori di questa unione sono stati, a mio avviso, i Greci. Naturalmente quelli contemporanei a Socrate, Platone, Aristotele. In certo senso possiamo anche affermare che sono stati i promotori della democrazia. Certamente anche costoro, ai loro tempi, ai primordi della democrazia, avevano degli avversari pronti a difendere con le armi le loro idee. A questo punto bisogna tirare il ballo i valori materiali e quelli spirituali. Anche oggi quando parliamo di valori ed ideologie politiche, la trattazione si sofferma sulla gestione della vita pubblica che coinvolge, nella maggior parte dei casi più la sfera economica che quella morale. Non stiamo a fare sterili elenchi che contribuirebbero a confondere “l’animale politico” di aristotelica reminiscenza. Sovente la cattiva gestione della politica ha causato seri danni alla pacifica convivenza mondiale o anche dei paesini della varie regioni italiane. Quando sentiamo parlare di bilanci, partiti, coalizioni, comunità, classi sociali e, “dulcis in fundo” corruzione nella gestione della cosa pubblica, ci viene la pelle d’oca. Un’opera pubblica costata mezzo milione  di euro,  viene fatturata duemila e… spesso non vede mai il completamente e la fruizione delle classi meno abbienti. Naturalmente non vogliamo fare di  tutt’erba un fascio. Tenga conto il lettore, che essendo lo scrivente nato agli inizi del 1941, oltre che essere avvolto nelle fasce, ha vissuto anche il tramonto del fascio e l’inizio della Repubblica. Erano tempi lontani, i ricordi dei quali sono quasi scomparsi dalla sua memoria. Come ho già scritto molteplici volte: “la peggiore delle democrazie è preferibile alla migliore delle dittature!”. Ma in molti altri scritti apparsi su periodici locali, come “La rivolta del Cilento”,” L’Appennino”, “Il Cilento nuovo”, “Unico settimanale” e  “Mr.Magazine” ed ora su supporto informatico con vari blog e siti, ho seguito, anche non figurando tra gli addetti ai lavori, l’evoluzione o involuzione della politica, italiana in particolare modo. Frastornato da molteplici interpretazioni, ho cercato di raccogliere le briciole mentali di ultrasettuagenario, per capire certe cose che ancora oggi mi sono oscure e se vengono illuminate da terzi, si corre il rischio di osservare solo una parte illuminata, mentre il restante rimane oscuro o, quanto meno, sbiadito. A questo punto “l’animale politico” non se la sente di fare una analisi obiettiva, con conseguenti eque conclusioni. L’Italia, inoltre, è diventata una entità politica multietnica e multirazziale. Molti hanno contribuito alla crescita del paese ospitante e…loro, altri invece impigliati nel vortice malavitoso sono finiti per ingrassare le file dei fans della illegalità, e, se hanno incrementato qualcosa, si è trattato solo del lavoro delle Forze dell’Ordine. La globalizzazione non ha investito solo i prodotti alimentari a basso prezzo, in  offerta speciale al discount, ma anche la comunità malavitosa.  Sia ben chiaro che un  atto criminoso compiuto da un comunitario è identico, di fronte alla legge, di quello compiuto da un extracomunitario. Ma ritorniamo al rapporto cittadino – politica. Quando la politica è corrotta, le istituzioni non filano sulla retta via, chi paga le conseguenze è il cittadino a reddito medio-basso, il pensionato, il lavoratore “In nero”, il disoccupato, magari con una famiglia da sfamare ed un fitto da pagare. Lo stato ideale, senza dubbio, non esiste e non può esistere. Gli uomini politici dovrebbero capire che la politica deve tendere al benessere della comunità e venire incontro ai meno abbienti. Spesso però si fa in modo che l’equa ripartizione del reddito pubblico diventi addirittura iniqua. Dei pranzi in noti ristoranti vengono fatturati per una sola persona con una cifra che basterebbe a sfamare una intera famiglia di sei persone, non solo per un giorno, ma per un intero mese.  Ci sono bottiglie di vino che costano duecento euro e bottiglie che al Discount costano meno di un euro. Socialmente, molto è stato fatto per gli anziani, che sono di una categoria certamente meno abbiente. Ma chi ha una pensione di cinquecento euro e ne deve pagare la metà per il fitto di casa, come può tirare avanti. Fortunatamente le associazioni di volontariato fanno molto, non solo per gli anziani, ma anche per gli immigrati senza lavoro, senza una casa, senza permesso di soggiorno, senza un minimo reddito. La confusione che sta venendo fuori non solo è irrisolvibile senza drastici provvedimenti, ma è anche un cattivo esempio per le nuove generazioni ed un incentivo per la diffusione della illegalità. La politica deve servire il paese…ma tutto il paese. Solo in questo caso si può parlare di democrazia.

Catello Nastro

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