giovedì 25 dicembre 2014

riconversione morale per il 2015

RICONVERSIONE MORALE PER IL 2015

Non basta dire che i buoni sono diventati più buoni ed i cattivi ancora più cattivi. Non si tratta nemmeno di fare una classifica come in un campionato di calcio. Ed il fenomeno, oggetto della trattazione, non è limitato nel tempo e nello spazio. Quando sentiamo parlare di globalizzazione dovremmo senza dubbio approfondire il concetto che non può essere esteso alla propria abitazione, alla scuola, al mondo del lavoro, della cultura e della  religione. E qui, sia ben chiaro, pur essendo cattolici non parliamo di cattolicesimo, ma di religione universale. Attiva nel campo sociale, e religioso, naturalmente. Per semplificare il concetto, annotiamo una religione nel rispetto di tutti i credenti e con una cooperazione ad un concetto religioso multiplo. Non si può chiedere a nessuno di rinnegare il proprio credo, ma il coordinamento e la pacifica collaborazione, dovrebbe innanzitutto creare un clima di tolleranza, naturalmente senza alcuna preclusione. Diceva Madre Teresa di Calcutta: “ Il mondo ha più bisogno d’amore che di pane.”. Non sono dei voli di fantasia, ma estratti di concetti di un “homo sapiens” normale che si accinge ad affrontare questo annoso problema e condividerlo in via informatica con i lettori su supporto  anche cartaceo. Oggi sentiamo parlare di fondamentalismi, di estremismo, di terrorismo, di intolleranza religiosa. La medesima, a mio avviso, non si fonda solamente sulla diversità della razza e della religione, ma anche nella diversità per futili motivi. Se il vicino di casa, in appartamento attiguo in un grosso condominio, fuma una sigaretta sul balcone perché la moglie glielo ha vietato di farlo in casa e disturba il vicino che non sopporta il fumo, non c’è bisogno di venire alle mani. Basta trovare una via di mezzo per appacificare i contendenti ad un virtuale predominio condominiale. L’uomo d’oggi conosce tutte le religioni, ma di solito ne segue una sola. E le altre? Certamente non vanno escluse da un contesto sociale multietnico e multirazziale, ma vanno rispettate, in un clima di estrema tolleranza senza dar luogo al fanatismo religioso, razziale o addirittura calcistico. E coloro che hanno seguito le vicende del calcio nell’anno in corso, con l’assassinio di un giovane tifoso della squadra avversario, si renderanno conto che l’intolleranza può avere varie radici. Oltre alla razza ed alla religione, si aggiunge anche il tifo per questa o per quella squadra solo perché ha perso una partita!!! Il discorso a questo punto diventa drammatico, ma anche ridicolo. Uccidere un tifoso della  squadra avversaria. E qui affondiamo nella demenza, ben consci di riportare dei casi limite. Intolleranza sportiva, tifoseria, violenza. Uccidere un essere umano, magari coetaneo, per una normale partita di pallone è a dir poco assurdo. Abbandoniamo la pratica sportiva per arrivare nel mondo multietnico e multirazziale, accorciato fisicamente ma non moralmente dai moderni mezzi di trasporto. Stiamo assistendo a crimini atroci di innocenti, come vecchi, donne e bambini, con stragi di innocenti, che nessuna religione evoluta, a mio avviso, potrebbe giustificare. L’uomo si deve confrontare prima con se stesso, come essere razionale e poi con gli altri come essere umano facente parte di una collettività che deve usare lo scudo della religione per difendere i propri diritti. Il diritto alla vita è sancito dalla maggior parte delle religioni e degli statuti politici e morali scritti su tavole di creta tanti anni fa. Nel Cilento esistono delle cittadine ordinate e da segnalare come esempio di pacifica convivenza tra residenti ed immigrati, della penisola o meno. Stiamo parlando di emigranti della Grecia ed anche dell’Asia minore che sono stati accolti nel Cilento come lavoratori immigrati. Proprio come avviene oggi. E qui dovremmo parlare dei cicli e ricicli vichiani che, dopo secoli dalla scuola eleatica, costituiscono per la scuola moderna e del computer,  cardini su cui si basa la nostra identità culturale a livello internazionale, allorquando popoli meno evoluti usavano ancora la clava per distruggere e distruggersi in stupidi predomini che non avvicinava i popoli, ma addirittura li allontanava o li distruggeva facendoci ricordare l’epoca fascista, che rappresenta una delle pagine più vergognose della nostra storia recente. Creiamo un mondo migliore che rispetti innanzitutto la vita umana, che aiuti il prossimo nel momento del bisogno, che cambi il vocabolario negli universali concetti di tolleranza e pacifica convivenza. Buon 2015 all’insegna della pace e della tolleranza, abbattendo ogni forma di discriminazione di qualsiasi genere.  Buona vita a tutti !!!.

Catello Nastro

Da: agropolicultura,blogspot.com

martedì 16 dicembre 2014

Buon Natale, Rosa

BUON NATALE, ROSA

Buon Natale, Rosa,
tu che sei stata e sei il mio mondo.
Con passaggi intervallati
di lotte cruenti e gloriose vittorie
per difendere il regno fantastico
che abbiamo in simbiosi edificato.
Pietra su pietra per costruire
un edificio  di umani valori
nel nome di una sacralità
proiettata nel tempo lontano:
quasi mezzo secolo fa.
Sembrava un attimo,
come il volo di una farfalla,
nell’alternarsi  del giorno e della notte,
nell’imperterrito chiaroscuro
delle giornate variegate
dalla signora fantasia onnipresente
.guardiane le stelle nel cielo,
discrete testimoni di un evento
semplice e megagalattico,
che insegnava che un amore
non appassisce in autunno,
ma si espande con boccioli
e teneri virgulti  dal sorriso personalizzato,
in  un campo di frumento prosperoso
con spighe apportatrici
di umile grano da trasformare
in caldo pane quotidiano.
E’ notte. Torniamo a dormire.

Catello Nastro




sabato 13 dicembre 2014

OMAGGIO A 
SANTA MARIA LA CARITA’

Manco da Santa Maria la Carità da circa settanta anni. Ed i ricordi che tengo di questa ridente ed accogliente cittadina sono pochi ma di grande valore:almeno per me. Mio nonno Giovanni Nastro, zio Francesco, zio Giulio. zio Mario e zio Raffaele. Delle zie non ricordo il nome. Ma una foto di famiglia, ricavata da un collage non cronologico, campeggia nella mia attuale abitazione in Via Filippo Patella, nel centro storico di Agropoli. Nel mio studio ha trovato adeguata collocazione una statua di San Catello, vescovo e protettore di Castellammare di Stabia, dove nacqui nel lontano 1941, da mia madre Concetta De Simone e mio padre Carmine Nastro, come mio figlio primogenito che, unitamente al fratello minore gestisce alcuni negozi di antiquariato e restauro di mobili antichi. Naturalmente con preferenza al napoletano ed al Luigi Filippo. I ricordi sono ben pochi. Il giardino pieno di alberi da frutta, un arancio bellissimo ed alcuni alberi di cachi piccoli, che il nonno chiamava “lampadine” proprio perché erano piccole come una lampadina ma avevano un gusto oggi oramai perduto. Durante la festa del paese, all’età di sette – otto anni, feci la mia prima esibizione in pubblico. Facevo la propaganda per un forno situato su una carretta trainata da un cavallo, naturalmente parcheggiato altrove, mentre il carretto (detto anche secondo la voce araba, sciarabballo) a mezzo di due pizzaioli sfornava e vendeva diecine di pizze ancora cocenti. Il mio ruolo di attore in erba consisteva di far finta di piangere per avere una pizza. La Seconda guerra mondiale era da poco finita e la gente aveva tanta voglia di riprendere il lavoro normale. Ricordo ancora la bontà dei nonni e degli zii. Tra gli altri ricordi il grosso portone in legno, mia nonna Angelina, donna energica ed orgogliosa. A  lei ho dedicato una poesia quasi venti anni fa, nella speranza che la potesse ascoltare in Paradiso. Un altro ricordo bellissimo un lungo viale di platani e pioppi che percorrevo in lunghe passeggiate. Che percorrevo  quando ero ospite dai nonni. Dal 1941 al 1951 sono vissuto in vicolo Mantiello a Castellammare di Stabia. Il 21 ottobre del 1951 con la famiglia mi trasferii ad Agropoli, in  provincia di Salerno, nel Cilento, dove mio padre impiantò il primo caseificio artigianale del paese. Dopo venti anni, con la laurea in lettere conseguita presso l’Università di Napoli, mi trasferisco a Torino, vado ad abitare nella casa dove visse il poeta Guido Gozzano e lì trascorro gli anni più interessanti della mia vita, operando nel campo della scuola e dell’arte figurativa e dedicandomi alla solidarietà.
Questa è la poesia dedicata a “Nonna Angelina.

***
NONNA ANGIULINA

‘O fatto risale a sittant’anne fa, quanno nascietti,
quanno ‘e bombe pigliavano ‘o posto de’ cunfietti,
e ‘a nonna mia paterna, nonna Angiulina,
teneva cinque figli surdate, oltre ‘e cunfine.
‘O bosso mio allora teneva già tre figli piccerilli,
l’urdemo nato ero propeto io, e ne facevo strilli,
e nun sapevo d’a vuerra, quanno sunava ‘a sirena
p’avvisà ca’ steveno p’arrivà ‘e bombe a catena.
Ogne matina ‘e notte, ‘a nonna Angiulina,
cumm’à tutte l’ati mamme cu’ ‘e figli ‘o fronte,
jeva leggere appena asceva, ‘o bullettino ‘e vuerra.
‘A mamma ca’ chiagneva e se speppava ‘a faccia,
aveva letto ‘o nomme d’o marito o d’o figlio tra ‘e dispersi.
E allora pe’  disperso s’intendeva ch’era ggià muorto.
Nonna Angiulina tra tutte ‘e mamme ‘e vuerra risperate,
cu’ lacreme chiagnute fu  cchella cchiù affurtunata.
Tutte ‘e cinche ‘e  figlie turnarono d’o’ fronte,
accerettene ‘e perucchie co’ ddt degli alleati,
se retteno dint’à tinozza ‘na bella rinfrescata,
e dint’à terra lloro se mettettene a faticà.
Forse ‘e lacreme e ‘e preghiere ‘e nonna Angiulina,
arrivarono ‘ncielo fino a Dio, e ‘a Maronna tenette pietà.
Stennimmeve ‘a mano, abbracciateve cu’ nu’ surriso,
vuje ca’ site nati ‘ntiempe ‘e pace, ca’ cammisa.
Stennimmece ‘a mano, facimmo  in modo ca’ nisciuno tace,
criammo n’atu munno: ‘nu munno ‘e pace!!!
Catello Nastro
da “agropolicultura.blogspot.com


venerdì 5 dicembre 2014

Natale ad Agropoli

NATALE AD AGROPOLI
Già   molte prenotazioni da parte di turisti italiani e stranieri incominciano ad arrivare alle varie  attività ricettive non solo di Agropoli e di tutto il Cilento. Alberghi, ristoranti, pensioni, aziende agrituristiche, riaprono i battenti ed incominciano a mettere la legna nelle stufe…naturalmente quelle che non sono provviste di riscaldamento di varia natura. I prezzi del Natale, Capodanno ed Epifania, a causa della ben nota recessione, sono diminuiti e tutti si organizzano a fare ottimi acquisti per poter meglio servire una clientela sempre più qualificata ed…esigente. La Dieta Mediterranea in questa occasione andrà in ferie e specialmente nelle aziende agrituristiche si mangerà la migliore carne ed il migliore formaggio locale artigianale. Agnelli, capretti, vitelli e pollastri verranno alla festa nei vari paesi interni del Cilento. Le ricchezze gastronomiche della Piana del Sele e delle colline del Cilento interno terranno compagnia  e ai dolci fatti in casa secondo antiche tradizioni. Non dimentichiamo i prodotti ittici al primo posto nella Dieta Mediterranea. Il pescato fresco e di maggior pregio, arricchirà le tavole dei più…ricchi. Ma anche i prodotti genuini della campagna costituiranno ottimo contorno al tutto. Per digerire una bella passeggiata nel centro storico di Agropoli, incominciando da Via Patella dove potete trovare lo scrivente tra le “Cose Inutili”.Una visita al castello, alle chiese ed al borgo antico Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti ed in particolare modo ai miei lettori ed alle loro famiglie.
Catello Nastro

Agropolicultura.blogspot.com