mercoledì 4 settembre 2013

Il nuovo libro di Silvia Del Galdo

Recensione
“SENTIMENTI” – di SILVIA DEL GALDO

Ventiquattresimo volume della collana “Il Cilento nuovo”, diretta da Mario De Pascale, Antonio Infante e Catello Nastro, è stato pubblicato il libro “SENTIMENTI”, una antologia poetica di una cinquantina di pagine, vive e toccanti, come il precedente volume. Quattordicesimo della collana dal titolo “POESIE SEMPLICI “ DI Silvia Del Galdo pubblicato tempo addietro nella stessa collana, per la precisione il quattordicesimo della serie in stampa. Una poesia che presenta, con cristiana serenità, i propri sentimenti. Situazioni affettive vissute e narrate in poesia, in versi a volta ritmati, a volte sciolti, proprio per mettere in evidenza gli stati d’animo. Un libro fatto più per esternare i propri sentimenti e stati d’animo che con intenzione di creare poesia. Ma la poesia viene fuori dalla lettura delle liriche che affrontano i problemi spirituali della vita contemporanea. Antonio Infante, Presidente della Libera Università di arte e cultura del Cilento e Vallo di Diano nella presentazione ha scritto:”  E’ il secondo volumetto di poesie che Silvia De Galdo, originaria del Cilento, ma che vive ed opera da anni in Lombardia, affida alla collana letteraria  “IL CILENTO NUOVO” , sotto il patrocinio della Libera Università Letteraria del Cilento, della quale mi onoro di essere Presidente, con la fattiva collaborazione dell’amico Catello Nastro e di Mario De Pascale.  Una collana che ha pubblicato poeti e scrittori emergenti che si presentano ai lettori in veste tipografica economica proprio per permettere a tutti di attingere dalla cultura popolare i lati ed i dati salienti. La tematica di questa seconda pubblicazione nella nostra collana, non si dissocia di molto dalla prima.  “SENTIMENTI” è il titolo sintetico e schematico di questo volumetto  nel quale l’autrice si presenta, ancora una volta, nella semplicità descrittiva pur rappresentando temi ed argomenti di notevole interesse.  Essi sono stati analizzati e trasportati in progetto grafico, in tutta la loro purezza e la loro semplicità. Da annotare che il primo volumetto di poesie dalla medesima pubblicato dalla nostra collana, si intitolava “Poesie semplici”. Proprio ad indicare l’onestà descrittiva e la purezza dei temi trattati. Questa seconda raccolta sembra quasi il prosieguo della prima, sebbene i temi, di carattere spirituale, continuano ad essere i protagonisti dell’opera. Essere al servizio della cultura – non solo nostra ma anche degli emergenti, ci onora e ci incoraggia a proseguire su questa strada. (Antonio Infante). Catello Nastro che ha curato la stampa e le bozze ha scritto:”Commentare i classici,  grandi poeti del passato è molto facile. Talvolta basta fare una sintesi delle varie valutazioni per arrivare ad un giudizio cosiddetto personale. Ma personale non è proprio perché attinto a varie fonti letterarie sul tema, o anche tema ed autore diverso, per parlare di recensione critica personale. Assieme ad Antonio Infante, sto portando avanti un progetto di nuovi poeti. Validi o meno. Questa sta ai lettori giudicare. Un certo barocchismo, ripescato ed assemblato ad arte, figura spesso nelle altrui presentazioni ai tanti libri di poesie che cercano di inserirsi nel contesto culturale locale, per non dire regionale o addirittura nazionale. Di questo argomento ne abbiamo già discusso in alcune  pagine di libri della nostra collana che, almeno sembra, sia la più prolifica del territorio. Dare voce agli umili è anche un messaggio cristiano. E questa volta è proprio il libro in oggetto ch presenta queste caratteristiche. Innovazione nella poesia? Non è questo il nostro problema. Antonio Infante e Catello Nastro vogliono solo presentare ai lettori gli autori. Al resto deve provvedere il lettore attento ed oculato che si accinge alla lettura del volumetto. In questa ottica abbiamo iniziato, assieme a Mario De Pascale, la stesura dei testi, in questa stessa maniera è nostra intenzione continuare.   Catello Nastro. Grande merito all’autrice del libro, Silvia De Galdo, ma anche agli amici Antonio Infante e Catello Nastro che operano disinteressatamente in un contesto culturale atto solo a presentare valori in via di estinzione attraverso nomi nuovo dell’arte, della letteratura e della cultura in genere del territorio.


Renato Volpi