sabato 22 dicembre 2012

21122012

21122012
LA FINE RE LU MUNNO

Viennerì re lu’ mese re ricembre,
propeto sotto a li feste re Natale,
s’era sparza pe’ lu munno na voce
che ‘ng’avja mette ‘na jurnata ‘n croce.
‘Avja succere lu giurizzio universale
c’avìa ‘ngappà ggente a quintale,
e sprufunnanno sempe cchiù ‘nfunno
 l’avìa  fa scenne all’autu munno.
Cu’ cuorni e curnicieddi,
cu’ li ccorna re li mugghiere,
c’ amuleti e stregonerie,
penzavano tutti r’aesse pe’ n’auta via.
‘Ngè stato pure quarche perucchiuso,
ca’ pe’ tene li sorde cchiù  a lu’ ‘nchiuso,
l’avìa livati ra la banca a lu’ paese
e l’avìa annascunnuti  sottà ‘na panca.
Ggente ca’ nunn ‘era ajuta maje a la Chiesa,
se sentìa tre messe a lu’ juorno,
se cumbessava, facìa penitanza,
aspettanno la fine re lu’ munno
cu’ rassegnata pacienza.
‘Ngè stato pure chi ha avuto paura
e s’è menato cu’ la capa rint’ a lu’ muro.
Tutt’à nuttata nisciuno ha rurmuto,
e senza parlà se ne steva muto.
Le vicchiarelle cu’ lu Rusario ‘mmani,
sgranocchiavano chianu chianu li ggrani,
raccummannanseso l’anema a Dio,
e speranno ca’ già all’opera stia.
Ma li giuvene ca’ nun stiano quiete,
se ne jetteno a li discoteche,
e ballanno, fumanno e tremmanno
priavano a Dio re campà cocc’at’anno.
Ma aroppa ca s’erano ‘mbriacati
pure le priere s’erano scurdati.

PERCHE’ LA FINE DEL MONDO
NON C’E’ STATA’???
Lu’ riavulo, ca’ stìa a lu’ ‘mbierno,
all’Ufficio re l’Accettazione,
telefonao a lù Paravisi,
pe’ sente là cumme stevano misi..
Iddo, puverieddo, tenìa paura
r’acchiappà troppa assaje ggente,
ca’ rint’à la vita era stata assaje malamente,
crianno accussì nu’ sovraffollamento,
cumme già capita ‘nzimma la terra.
“Addò li mittimo tutti quanti,
si ra acca’ simo ggià chini re puliticanti?
Accà ‘ngè ggente  ca pe’ nu’ rotulo
re carta pe’ s’annettà lu culo,
s’è fatta fa ‘na fattura
ca’ si ha purtava addo’ salumiere
puteva magnà tutto lu quartiere.
Mariuoli, zoccule e ricuttari,
camorristi, mafiosi e futtarenari,
accà la pena hanna scuntari.
Lu’ ‘mbierno è abbitato ra ggente
ca ha campato troppe malamente.
Ha affamato la populazzione
e mo’ volessero sistemazione???
Pi’ tutto chesto, caro cullega re lu Paraviso,
io lu’ saccio ca paricchi avessero essere ‘mbisi,
ma propeto a causa ‘e stu’ affollamento,
spustamo la fine re’ lu’ munno in autro momento.

Catello Nastro

COMMENTO
Mercoledì 21 gennaio si doveva verificare la fine del mondo. Molti – ma fortunatamente non tutti – hanno immaginato che si trattasse della solita “bufala” e quindi hanno trascorso la loro giornata come al solito lavorando e facendo altre cose più o meno lecite agli esseri umani. Il più preoccupato è il direttore dell’Ufficio Accettazione Anime all’Inferno. Siccome i peccatori sono la maggioranza è logico che andranno all’Inferno. Politici ladri e disonesti, strozzini, camorristi e mafiosi in genere, sfruttatori della povera gente, pedofili, rapinatori certamente non saranno destinati in Paradiso. La maggior parte creerebbe un super affollamento dell’Inferno che gli addetti a questo luogo di pena eterno, dove non esistono amnistie o indulti, raccomandazioni di politici o di camorristi, creando uno scompiglio all’inferno. Alcuni ci hanno creduto alla fine del mondo, ma la maggior parte, per la verità l’ha ignorata. Alcuni addirittura l’hanno sfruttata ai fini turistici. In tempo di recessione tutto fa brodo per aumentare le entrate. Fatto sta che ancora una volta il terribile evento catastrofico non si è verificato. Almeno…fosse servito per rendere i buoni ancora più buoni ed i cattivi meno cattivi. Buon Natale e Felice 2013 a tutti i miei lettori ed alle loro famiglie. Arrivederci alla prossima fine del mondo. Sperando che si tratti ancora una volta di una bufala!!!
Catello Nastro

mercoledì 19 dicembre 2012


Agropoli in Presepe
Dal 1 dicembre 2012  al 6 gennaio 2013, presso la Palazzina Polifunzionale, in via Pio X, proprio di fronte all’ufficio postale, si tiene la quinta edizione di “Agropoli in Presepe”. Un mix di Fede, Arte, Cultura che rappresenta il fiore all’occhiello delle manifestazioni natalizie sponsorizzate dal Comune della cittadina capoluogo del Cilento. Tra  i principali eventi citiamo il Laboratorio di Natale a cura della Cooperativa Yobel – Il magico Natale”Santa Claus Show – “L’incantesimo del libro” a cura dell’Associazione “Gli Occhi di Argo” –“Incanto”, spettacolo di burattini a cura di Raffaele Speranza – Laboratorio di Capodanno” a cura della Cooperativa Yobel – “La pizza scomparsa” spettacolo di burattini di Raffaele Speranza – “Disguido al Polo Nord” spettacolo di burattini di Raffaele Speranza – “Christmas Dance e Ballon Art” a cura della Cooperativa Yobel – “Aspettando la Befana a cura della Floppy Dance – Arriva la Befana” a cura di New Age Animazioni. L’interessante mix di eventi di Fede, Arte e Cultura, avvenimenti di importanza notevole nella socializzazione di giovani e meno giovani chiuderà i battenti il 6 gennaio 2013 alle ore 19. Le nostre vive congratulazioni ai promotori, agli organizzatori ed ai partecipanti unitamente agli Auguri di Buone Feste.

Catello Nastro

lunedì 10 dicembre 2012

"Ciento jalli a cantà..."

“CIENTO JALLI A CANTA’
NUN SCHIARA MAI JUORNO!!!”

“Quando cento galli fanno chicchirichì non sorge mai l’alba.” Trasferito in campo politico amministrativo potrebbe anche significare che la democrazia, o più semplicemente la competizione elettorale e quindi anche campagna elettorale, vedono molti contendenti, le speranze per il futuro sono appese ad un filo di lana. Mai, come in questi ultimi tempi, abbiamo avuto una schiera variegata di contendenti, diversi  per provenienza di partito o trasferimento, come i giocatori di calcio, diversi per soluzioni di scelte essenziali per il paese, diversi ( ed è giusto!) di provenienza elettorale, cioè eletti in collegi democraticamente stabiliti ed unanimemente accettati ed approvati. Quando parlano per televisione, specialmente quando mescolano la politica con l’arringa verso l’avversario, quasi fosse l’unico artefice di tutti i mali della Repubblica, la vera politica, a mio avviso viene meno. Quando nelle varie tavole rotonde o spettacoli televisivi intervengono con toni altro che politici, inveendo gli uni contro gli altri, la politica va a farsi friggere. La frittata vera e propria incomincia con lo scambio di accuse. Alla fine della trasmissione il telespettatore non sa tirare le somme e quindi si rivolge al programma fi Maria De Filippi, oppure al cabaret politico di Beppe Grillo. Per l’amor di Dio, non chiedetemi da che parte sto e chi ha torto e chi ha ragione. Non l’ho capito ancora nemmeno io. Spettacolare, anche se intriso di linguaggio grasso, la palcoscenica, televisiva, serale esternazione politica di Beppe Grillo del “Movimento a cinque stelle”. Chissà perché tale nome. Per il linguaggio grasso usato più che stelle sembrano stalle. Inoltre il politica non si può generalizzare. Personalmente sono convinto che ci sono i buoni di destra, di centro e di sinistra, come pure di sono a cattivi di destra, centro e sinistra. Comunque in democrazia anche Beppe Grillo serve ad accendere una candela in una notte buia. Non starò certamente a parlare di recessione, perché questo tema è stato già affrontato sul mio blog: agropolicultura.blogspot.com.  Poi ci sono le espressioni del volto: alcuni sembrano, col loro sorriso, preannunciare la soluzione di tutti i problemi dell’economia della nostra beneamata Repubblica, altri invece sembrano recitare il De profundis per l’Italia che sta attraversando sì, un momento difficile,ma come altre nazioni dell’euro. A noi degli altri non ce ne fotte…potrà obiettare qualcuno. Qualcun altro, ottimista, potrà affermare “Mal comune mezzo gaudio.” A Napoli ci sarà qualcuno che reciterà “Simmo futtuti tutti quanti!!!”. Qualcuno ha fatto la proposta di aumentare lo stipendio inferiore ai duemila euro con un bonus di cento euro. E gli amici del Centro Sociale, pensionati e clienti per del medico e degli ospedali  che del fruttivendolo e del supermercato, che vivono con una pensione sociale di quattrocentocinquanta euro al mese, dove li mettiamo??? Li vedo ogni giorno, vestiti della loro dignità, passare per la Caritas che, equamente, secondo le necessità, il reddito ed il numero delle persone a carico, distribuisce pacchi di pasta, pelati, biscotti e cibi in scatola non per lauti banchetti, ma per non morire di fame. Vorrei che i nostri onorevoli politici amministratori solo per una settimana vivessero con meno di 500 euro e poi vorrei vedere la loro reazione. Cerchiamo, anzi…cercate di ragionare. Un giorno anche voi entrerete nella storia. E nella storia si entra solo se uno è stato troppo buono o troppo cattivo…

Catello Nastro