sabato 27 settembre 2014

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L'OPINIONISTA ITALIANO: IL GRANDE TEMPIO: IL GRANDE TEMPIO Un edificio polifunzionale, multietnico, multirazziale, come un normale tempio greco CAMORRA COSMICA
Fino ad oggi per camorra si intendeva la malavita nel napoletano. Premetto che non è mia intenzione quantificare, giudicare o analizzare detto malavitoso evento sociale,, ma rilevare la diffusione di questo fenomeno in quasi tutto il pianeta terra. Qualcuno, a questo punto, potrà obiettare che forse sarebbe stato meglio intitolare il presente scritto “malavita cosmica”, ma io, che sono di origini napoletane, pur avendo assorbito una cultura piemontese, per avere operato per alcuni anni a Torino, quasi seconda patria, penso che la camorra da napoletana sia diventata mondiale. Una differenza, però, ci sta! L’antica camorra napoletana aveva il suo codice d’onore, pur operando nella piena illegalità, sebbene con delle regole che, in un processo storico, consentivano alla medesima le cosiddette “attenuanti generiche.” Il rispetto per le donne ed i bambini, ad esempio, che rappresentavano, ieri come oggi. le categorie più indifese  e più facili da raggiungere. Oggi le regole morali non esistono più. I crimini sono aumentati e molto spesso le vittime sono donne e bambini. Leggevo tempo addietro che i malavitosi della Birmania si erano appropriati dei terreni in prossimità del mare di contadini per i quali un piccolo raccolto costituiva un minimo reddito atto a sfamare una famiglia col minimo indispensabile. Per sopravvivere le mamme facevano prostituire le figlie in età scolare ma maniaci pedofili che nessun dio potrà assolvere. La corsa al petrolio ed allo sfruttamento del sottosuolo. Proprio l’altra sera ho seguito per TV la vita degli emigranti italiani in Belgio, dopo il secondo conflitto mondiale, nelle miniere di carbone a parecchi metri di profondità: Molti non sono tornati. Molti sono rimasti sotto le macerie a causa di smottamenti di terreno a centinaia di metri di profondità. Oggi la camorra non è più napoletana, ma russa, cinese, africana, ecc. L’arricchimento materiale si è internazionalizzato con illeciti profitti all’ordine di milioni di euro. Basta leggere i giornali per seguire le terribili vicende degli emigranti dall’Africa e dal Medio Oriente verso la Sicilia. Zona di smistamento per questi poveri disgraziati per lo più sfruttati e spesso ingannati. Li chiamano “vittime del mare” ma sono solo vittime della malavita organizzata di taluni paesi del Mediterraneo i cui governi spesso chiudono un occhio, spesso tutti e due. Sono, come ho detto di origini napoletane e ne vado orgoglioso. Ho guidato l’auto ed il furgone per molti anni. Adesso che sono arrivato (fortunatamente) ai tre quarti di secolo, non guido più: non per paura verso la mia vita, ma per il terrore di investire un bambino. E’ logico che a nessuno “piace far passare la mosca sotto il naso”. Ma tanti  incidenti potrebbero essere evitati, molte vite salvate. Basterebbe il buon senso e lo spirito cristiano. Anche questa è cultura, civiltà, emancipazione, progresso, coscienza.

Catello Nastroo romano, naturalmente aggiornato c...

giovedì 25 settembre 2014

IL GRANDE TEMPIO

IL GRANDE TEMPIO
Un edificio polifunzionale, multietnico, multirazziale, come un normale tempio greco o romano, naturalmente aggiornato con tutte le tecniche audiovisive, di comunicazione, di interpretazione, di credo, di possibilità di intervenire come singolo, non solo della comunità religiosa di appartenenza, ma di essere umano provvisto di libero arbitrio, applicabile al proprio intervento in una comunità multietnica, multirazziale, multi religiosa, multi sociale. Insomma un uomo libero tra uomini liberi che hanno scelto come punto di partenza un denominatore unico: la tolleranza. Oggi parlare di tolleranza religiosa è difficile a tal punto che neanche noi ce la sentiamo di affrontare questo atavico argomento. La superstizione, oltre che religione crea momenti di forte diffidenza tra gli esseri umani che, peraltro, hanno molte doti in comune. Il Grande Tempio non è una utopia o un qualcosa che cozzi contro le convinzioni religiose attuali. Nel grande tempio possono trovare posto tutti gli uomini di buona volontà e fede genuina atta a portare avanti il progetti in questione. Iddio è unico ma è stato interpretato in varie maniere e di poi modificato  in varie sottospecie a proprio piacimento ed a propria convenienza. Sia ben chiaro che chi scrive è un semplice cattolico, operante da anni nel sociale per fare capire meglio il concetto ma anche, per la verità, per capire meglio egli stesso il nesso ed il senso dell’elaborato in oggetto. A questo punto bisogna parlare di religioni diverse, credenze diverse, divinità diverse esse stesse. Certamente per uno come me, acculturato medio in argomento ( sebbene provvisto di laurea, diplomi e titoli vari più o meno obiettivi e validi) il discorso diventa difficile. Ma è giusto che sia così: costruttivo e non certamente distruttivo. Una terribile frase “discriminazione razziale” oppure “discriminazione religiosa” ci fanno sprofondare nel Medio Evo. A questo punto qualche lettore potrà obiettare che siamo eretici. Ma il discorso principale ci porta a scaricare l’indottrinamento, il fanatismo, il bigottismo. L’uomo qualunque deve avere un rapporto diverso con la divinità. Dio è Dio e su questo non si discute. Ma studiamo prima il rapporto uomo-Dio per discernere e catalogare i risultati. Il rapporto sociale, inoltre va messo in primaria discussione. Nel grande tempio ci sta spazio per tutti. Il bigottismo, inoltre porta su sentieri scoscesi con la possibilità di cadere in un dirupo da un momento all’altro. L’interpretazione delle Sacre Scritture  porta alla retta via di cristiani. Allo stesso punto si può giungere con altri percorsi che sono dissimili dai precedenti sopracitati ma che presentano lo stesso traguardo…
Catello Nastro