sabato 22 dicembre 2012

21122012

21122012
LA FINE RE LU MUNNO

Viennerì re lu’ mese re ricembre,
propeto sotto a li feste re Natale,
s’era sparza pe’ lu munno na voce
che ‘ng’avja mette ‘na jurnata ‘n croce.
‘Avja succere lu giurizzio universale
c’avìa ‘ngappà ggente a quintale,
e sprufunnanno sempe cchiù ‘nfunno
 l’avìa  fa scenne all’autu munno.
Cu’ cuorni e curnicieddi,
cu’ li ccorna re li mugghiere,
c’ amuleti e stregonerie,
penzavano tutti r’aesse pe’ n’auta via.
‘Ngè stato pure quarche perucchiuso,
ca’ pe’ tene li sorde cchiù  a lu’ ‘nchiuso,
l’avìa livati ra la banca a lu’ paese
e l’avìa annascunnuti  sottà ‘na panca.
Ggente ca’ nunn ‘era ajuta maje a la Chiesa,
se sentìa tre messe a lu’ juorno,
se cumbessava, facìa penitanza,
aspettanno la fine re lu’ munno
cu’ rassegnata pacienza.
‘Ngè stato pure chi ha avuto paura
e s’è menato cu’ la capa rint’ a lu’ muro.
Tutt’à nuttata nisciuno ha rurmuto,
e senza parlà se ne steva muto.
Le vicchiarelle cu’ lu Rusario ‘mmani,
sgranocchiavano chianu chianu li ggrani,
raccummannanseso l’anema a Dio,
e speranno ca’ già all’opera stia.
Ma li giuvene ca’ nun stiano quiete,
se ne jetteno a li discoteche,
e ballanno, fumanno e tremmanno
priavano a Dio re campà cocc’at’anno.
Ma aroppa ca s’erano ‘mbriacati
pure le priere s’erano scurdati.

PERCHE’ LA FINE DEL MONDO
NON C’E’ STATA’???
Lu’ riavulo, ca’ stìa a lu’ ‘mbierno,
all’Ufficio re l’Accettazione,
telefonao a lù Paravisi,
pe’ sente là cumme stevano misi..
Iddo, puverieddo, tenìa paura
r’acchiappà troppa assaje ggente,
ca’ rint’à la vita era stata assaje malamente,
crianno accussì nu’ sovraffollamento,
cumme già capita ‘nzimma la terra.
“Addò li mittimo tutti quanti,
si ra acca’ simo ggià chini re puliticanti?
Accà ‘ngè ggente  ca pe’ nu’ rotulo
re carta pe’ s’annettà lu culo,
s’è fatta fa ‘na fattura
ca’ si ha purtava addo’ salumiere
puteva magnà tutto lu quartiere.
Mariuoli, zoccule e ricuttari,
camorristi, mafiosi e futtarenari,
accà la pena hanna scuntari.
Lu’ ‘mbierno è abbitato ra ggente
ca ha campato troppe malamente.
Ha affamato la populazzione
e mo’ volessero sistemazione???
Pi’ tutto chesto, caro cullega re lu Paraviso,
io lu’ saccio ca paricchi avessero essere ‘mbisi,
ma propeto a causa ‘e stu’ affollamento,
spustamo la fine re’ lu’ munno in autro momento.

Catello Nastro

COMMENTO
Mercoledì 21 gennaio si doveva verificare la fine del mondo. Molti – ma fortunatamente non tutti – hanno immaginato che si trattasse della solita “bufala” e quindi hanno trascorso la loro giornata come al solito lavorando e facendo altre cose più o meno lecite agli esseri umani. Il più preoccupato è il direttore dell’Ufficio Accettazione Anime all’Inferno. Siccome i peccatori sono la maggioranza è logico che andranno all’Inferno. Politici ladri e disonesti, strozzini, camorristi e mafiosi in genere, sfruttatori della povera gente, pedofili, rapinatori certamente non saranno destinati in Paradiso. La maggior parte creerebbe un super affollamento dell’Inferno che gli addetti a questo luogo di pena eterno, dove non esistono amnistie o indulti, raccomandazioni di politici o di camorristi, creando uno scompiglio all’inferno. Alcuni ci hanno creduto alla fine del mondo, ma la maggior parte, per la verità l’ha ignorata. Alcuni addirittura l’hanno sfruttata ai fini turistici. In tempo di recessione tutto fa brodo per aumentare le entrate. Fatto sta che ancora una volta il terribile evento catastrofico non si è verificato. Almeno…fosse servito per rendere i buoni ancora più buoni ed i cattivi meno cattivi. Buon Natale e Felice 2013 a tutti i miei lettori ed alle loro famiglie. Arrivederci alla prossima fine del mondo. Sperando che si tratti ancora una volta di una bufala!!!
Catello Nastro

mercoledì 19 dicembre 2012


Agropoli in Presepe
Dal 1 dicembre 2012  al 6 gennaio 2013, presso la Palazzina Polifunzionale, in via Pio X, proprio di fronte all’ufficio postale, si tiene la quinta edizione di “Agropoli in Presepe”. Un mix di Fede, Arte, Cultura che rappresenta il fiore all’occhiello delle manifestazioni natalizie sponsorizzate dal Comune della cittadina capoluogo del Cilento. Tra  i principali eventi citiamo il Laboratorio di Natale a cura della Cooperativa Yobel – Il magico Natale”Santa Claus Show – “L’incantesimo del libro” a cura dell’Associazione “Gli Occhi di Argo” –“Incanto”, spettacolo di burattini a cura di Raffaele Speranza – Laboratorio di Capodanno” a cura della Cooperativa Yobel – “La pizza scomparsa” spettacolo di burattini di Raffaele Speranza – “Disguido al Polo Nord” spettacolo di burattini di Raffaele Speranza – “Christmas Dance e Ballon Art” a cura della Cooperativa Yobel – “Aspettando la Befana a cura della Floppy Dance – Arriva la Befana” a cura di New Age Animazioni. L’interessante mix di eventi di Fede, Arte e Cultura, avvenimenti di importanza notevole nella socializzazione di giovani e meno giovani chiuderà i battenti il 6 gennaio 2013 alle ore 19. Le nostre vive congratulazioni ai promotori, agli organizzatori ed ai partecipanti unitamente agli Auguri di Buone Feste.

Catello Nastro

lunedì 10 dicembre 2012

"Ciento jalli a cantà..."

“CIENTO JALLI A CANTA’
NUN SCHIARA MAI JUORNO!!!”

“Quando cento galli fanno chicchirichì non sorge mai l’alba.” Trasferito in campo politico amministrativo potrebbe anche significare che la democrazia, o più semplicemente la competizione elettorale e quindi anche campagna elettorale, vedono molti contendenti, le speranze per il futuro sono appese ad un filo di lana. Mai, come in questi ultimi tempi, abbiamo avuto una schiera variegata di contendenti, diversi  per provenienza di partito o trasferimento, come i giocatori di calcio, diversi per soluzioni di scelte essenziali per il paese, diversi ( ed è giusto!) di provenienza elettorale, cioè eletti in collegi democraticamente stabiliti ed unanimemente accettati ed approvati. Quando parlano per televisione, specialmente quando mescolano la politica con l’arringa verso l’avversario, quasi fosse l’unico artefice di tutti i mali della Repubblica, la vera politica, a mio avviso viene meno. Quando nelle varie tavole rotonde o spettacoli televisivi intervengono con toni altro che politici, inveendo gli uni contro gli altri, la politica va a farsi friggere. La frittata vera e propria incomincia con lo scambio di accuse. Alla fine della trasmissione il telespettatore non sa tirare le somme e quindi si rivolge al programma fi Maria De Filippi, oppure al cabaret politico di Beppe Grillo. Per l’amor di Dio, non chiedetemi da che parte sto e chi ha torto e chi ha ragione. Non l’ho capito ancora nemmeno io. Spettacolare, anche se intriso di linguaggio grasso, la palcoscenica, televisiva, serale esternazione politica di Beppe Grillo del “Movimento a cinque stelle”. Chissà perché tale nome. Per il linguaggio grasso usato più che stelle sembrano stalle. Inoltre il politica non si può generalizzare. Personalmente sono convinto che ci sono i buoni di destra, di centro e di sinistra, come pure di sono a cattivi di destra, centro e sinistra. Comunque in democrazia anche Beppe Grillo serve ad accendere una candela in una notte buia. Non starò certamente a parlare di recessione, perché questo tema è stato già affrontato sul mio blog: agropolicultura.blogspot.com.  Poi ci sono le espressioni del volto: alcuni sembrano, col loro sorriso, preannunciare la soluzione di tutti i problemi dell’economia della nostra beneamata Repubblica, altri invece sembrano recitare il De profundis per l’Italia che sta attraversando sì, un momento difficile,ma come altre nazioni dell’euro. A noi degli altri non ce ne fotte…potrà obiettare qualcuno. Qualcun altro, ottimista, potrà affermare “Mal comune mezzo gaudio.” A Napoli ci sarà qualcuno che reciterà “Simmo futtuti tutti quanti!!!”. Qualcuno ha fatto la proposta di aumentare lo stipendio inferiore ai duemila euro con un bonus di cento euro. E gli amici del Centro Sociale, pensionati e clienti per del medico e degli ospedali  che del fruttivendolo e del supermercato, che vivono con una pensione sociale di quattrocentocinquanta euro al mese, dove li mettiamo??? Li vedo ogni giorno, vestiti della loro dignità, passare per la Caritas che, equamente, secondo le necessità, il reddito ed il numero delle persone a carico, distribuisce pacchi di pasta, pelati, biscotti e cibi in scatola non per lauti banchetti, ma per non morire di fame. Vorrei che i nostri onorevoli politici amministratori solo per una settimana vivessero con meno di 500 euro e poi vorrei vedere la loro reazione. Cerchiamo, anzi…cercate di ragionare. Un giorno anche voi entrerete nella storia. E nella storia si entra solo se uno è stato troppo buono o troppo cattivo…

Catello Nastro

domenica 25 novembre 2012

Il momento di salire in cima alla collina con serenità...

IN CIMA ALLA COLLINA

E quando sarò arrivato,
in cima alla collina,
sorveglierò attentamente
i virgulti del mio giardino,
le mie propaggini,
l’antica quercia,
contornata di  steli
di rose rosse rigogliose,
eleganti e rugiadose,
monocromatiche ballerine
in un verdeggiante palco
rigurgitante vita vera,
con colori e protagonisti
naturali e non artefatti,
che non sono passati in sala trucco,
che si presentano al vecchio guerriero,
stanco di combattere una battaglia senza fine,
che non vedrà vinti né vincitori.
Sarà una visione cosmica
in un rimescolìo di singolo e collettivo.
Rivedrò i fiori più belli del mio giardino
e poi mi presenterò, senza la solita presunzione,
al giudizio dell’Arbitro titolare.

Catello  Nastro

giovedì 22 novembre 2012

pASSATO, PRESENTE E FUTURO

IL PASSATO  AGLI  STORICI
IL PRESENTE AI POLITICI
IL FUTURO AI FIGLI

Il passato, la cosiddetta storia, è giusto che venga affidata agli storici. Quelli preparati che conoscono popoli, eventi, minuziosi fatti avvenuti secoli or sono ed ora rievocati, quasi riesumati, dagli scritti di eruditi ricercatori, volgarmente definiti topi di biblioteca. Le ricerche che vengono effettuate nel campo della geografia, dell’archeologia, grazie anche a strumenti di recente invenzione che riescono a leggere dove non riesce la conoscenza umana, diventano patrimonio culturale dell’umanità. Un popolo senza storia non ha ragione di esistere o di essere esistito nel corso dei millenni. Il presente, purtroppo, nelle sue variegate affermazioni e nelle sue amletiche soluzioni, appartiene ai politici. Politici che sono stati eletti democraticamente in competizioni elettorali gestite in maniera onesta, più o meno, ma comunque democraticamente. “’E sorde azziccano ‘mmano!!!”, recita un vecchio detto napoletano, e fatti del genere se ne leggono a diecine ogni giorno su giornali e riviste “indipendenti”, ma non troppo, perché favoriscono questo o quel candidato disponibile, finanziariamente, verso una pubblicità elettorale sovente ingannevole o comunque non veritiera. A questo punto se un contesto storico del passato può essere messo in discussione, figuriamoci in che maniera può essere manipolato un programma, iniziato dai padri e che forse vedranno i figli: almeno in maniera ridotta. L’invenzione delle primarie assume, nel contesto socio-politico medio-basso un aspetto enigmatico di difficile comprensione. I fatti hanno dimostrato la fragilità dell’innovazione che sovente crea più confusione che ordine. Quando nella politica entra pure il cabaret, si gioisce per la raggiunta democrazia, ma nello stesso tempo si pensa ad una spettacolarizzazione della politica che se da un lato schiarisce il panorama politico, dall’altro lo oscura proprio perché il votante acculturato medio-basso, non riesce a capire se l’attore sta tenendo una commedia o  una tragedia. In un “mixer” siffatto di solito si applaude, ma poi, tornati a casa, si pensa: era una farsa o una tragedia? Dopo aver trattato del passato, del presente, non ci resta che parlare del futuro dei nostri figli. La parola “recessione”, non fraintendete, mi raccomando…è sulla bocca di tutti, o, per meglio dire, di molti paesi ed in particolare modo di quelli dell’euro…Un bel nome: non c’è che dire.

Catello Nastro
agropolicultura.blogspot.com

lunedì 19 novembre 2012

Interessante mostra fotografica  ad Agropoli
“CONTAMINAZIONI”
di MICHELE ANGELILLO

Al Palazzo Civico delle Arti, ad Agropoli, nella rassegna artistica organizzata e curata da Antonella Nigro, sempre sensibile alle nuove sollecitazioni figurative e letterarie, sotto ogni forma, dal 17 novembre 2012 al 6 gennaio 2013,  nei saloni della ex Scuola Media sovrastante  il porto e con visione panoramica del bellissimo centro storico, Mostra Personale di foto artistiche di Michele Angelillo dal titolo “Contaminazioni”. Michele Angelillo, noto medico radiologo di Napoli, ma amante di Agropoli e del Cilento, dove trascorre tutto il suo tempo libero passa dalla radiologia alla fotografia con naturalezza. Quale connessione ci possa essere tra la professione e la passione per la fotografia riesce  arduo immaginare. Molte opere, a colori, rappresentano figure antiche su paesaggi e sfondi recenti.  La figura umana del mondo classico, in particolare, mi ha colpito per la naturalezza  con la quale è stata sovraimpressa sull’immagine di sfondo. Essa, infatti, sembra quasi uscire dalla cornice e venire incontro al fruitore dell’opera d’arte. Perché anche la fotografia merita una giusta collocazione nel mondo dell’arte come espressione pura dello spirito. In questa visione tridimensionale anche il nudo non decade mai nella volgarità, come sovente capita nel mondo informatico e nella stessa arte figurativa grafico-pittorica. Questa tecnica di sovrimpressione, da non confondere col collage, che è tutt’altra cosa, conferisce alla fotografia “trattata”, dignità artistica personale ed originale. Parlare di mondo metafisico, fantastico, surreale o addirittura onirico significa dare un’etichetta alla produzione fotografica di Michele Angelillo. Parlare invece di innovazione nella tecnica e di poesia espressiva è lecito. Ma questa, come tutte le esposizioni interessanti, va visitata e rivisitata.

Catello Nastro
agropolicultura.blogspot.com

domenica 18 novembre 2012

Condividere il pensiero

CONDIVIDERE IL PENSIERO

Catello Nastro, autore di questo blog, autorizza tutti i visitatori a condividere, in qualsiasi maniera, informatica o cartacea, i contenuti del blog, per intero e senza apportare modifiche o commenti, citando naturalmente la fonte e l’autore pur lasciando ai visitatori eventuali la possibilità di commentare. Questo, in un progetto ampio della diffusione del pensiero libero, non asservito a questa o quella parte politica, anche perché la cultura, la poesia e l’informazione in genere, non possono essere asserviti. Il tutto per quanto consentito dalle leggi in merio. La democrazia parte dalla libera informazione. Per contattare l’autore: catellonastro@gmail.com.
Grazie.
Catello Nastro

giovedì 15 novembre 2012

Agropoli, incontro dibattito sul lavoro

Agropoli
INCONTRO DIBATTITO SU “LAVORO TRA SVILUPPO ECONOMICO E SOLIDARIETA”
"Lavoro: tra sviluppo economico e solidarietà. Opportunità e strumenti concreti per favorire l'occupazione e l'autoimprenditorialità" è il titolo dell'incontro - dibattito promosso, con il patrocinio del Comune di Agropoli, dalle Comunità Parrocchiali della cittadina capoluogo del Cilento, in collaborazione con il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica e la Commissione Pari Opportunità,  in programma il prossimo 19 novembre 2012, alle ore 16,00, presso la sala polifunzionale "Beato Giovanni Paolo II".   Obiettivo di questa iniziativa, è quello di far conoscere e approfondire gli attuali strumenti in grado di supportare i progetti di autoimprenditorialità e le possibilità di agevolazione per le nuove assunzioni. In una fase particolarmente delicata come quella che stiamo attraversando, è necessario anzi fondamentale mettere in campo ogni possibile azione per infondere un sentimento di fiducia nelle giovani generazioni che, con grande difficoltà, si affacciano sul mondo del lavoro. Massimo artefice dell’evento, Antonio Di Marco del Movimento lavoratori di Azione Cattolica di Agropoli Introdurrà i lavori il Sindaco di Agropoli avv.Franco Alfieri, Don Bruno Lancuba, parroco della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, la dott.ssa Stella Attanasio. Sono previsti interventi del dott. Antonio Di Marco, del dottor Remo  Fabio Pipi, del dott. Roberto Ricci, della dott.ssa  Olimpia Vano,  Testimonianze di esperienze concrete sul territorio verranno illustrate dalla dott.ssa Maria Carmela Morra, dalla dott.ssa Maria Grazia Petraglia e dal dott. Antonio Longo. L’incontro risulta particolarmente significativo in un periodo imprenditoriale caotico, causato da una recessione incessante che non risparmia nemmeno le micro imprese del Meridione. La crescita delle imprese va di pari passo con la ripresa economica del paese. Una riconversione morale dell’economia ed oculata e sicura negli investimenti produttivi innovativi è ciò che si augurano non solo gli imprenditori, ma anche gli operai. Va da se che in un paese con economia equilibrata, con una classe politica onesta ed una classe imprenditoriale competitiva a livello internazionale, uno spiraglio di luce deve per forza venir fuori per favorire anche ogni forma di solidarietà verso i bisognosi che, invece di diminuire, addirittura sembrano aumentare.

comunicato stampa a cura di:
agropolicultura.blogspot.com

martedì 13 novembre 2012

'A VALANZA (La bilancia)

‘A VALANZA

E’ propeto inutile
ca t’ha pigli
cu’ chisto o chill’ato:
c’a valanza pènne
sempe a ‘nu lato.

Accà ‘nge sta chi magna
a ddoje mane
e chi nun tene
manco ’e sorde po’ ppane.

E’ inutile ca’ preje
‘o Pataterno Onnipotente,
pecché ‘ngoppa ‘a faccia
‘e munnezza ‘e ‘sta terra
chi cchiù tene
ancora cchiù  afferra.

Emmo’ abbasta,
ca’ ci’hanno scucciato,
pecché song’uno
cchiù fetiente e chill’ate

Facimme quarcosa,
jammo a vuttà ‘e mmane,
ca’ jenne annanze
e chistu passo
nun tenimmo ‘e sorde
manco pe’ pavà ‘e tasse!

Catello Nastro

TRADUZIONE A SENSO

LA BILANCIA

E’ inutile che te la prendi con questo o quell’altro, perché la bilancia pende sempre da un lato. Sulla terra ci sta chi mangia a due mani e chi non ha nemmeno i soldi per il pane. E’ inutile persino pregare Iddio Onnipotente, perché su questo pianeta pieno di immondizia, ci sono i ricchi che diventano sempre più ricchi, ed i poveri sempre più poveri. Adesso basta perché siamo stanchi di sopportare, facciamo qualcosa, altrimenti un domani non avremo nemmeno i soldi per pagare le tasse e le spese di prima necessità!

domenica 11 novembre 2012

NOVEMBRE 2012
E’ senza dubbio il mese della riflessione e della meditazione che pone fine alla vacanze di alta  stagione ed anche a quelle di bassa. Le attività goderecce dei villeggianti in genere si trasformano presto in ripresa del lavoro e delle normali attività umane. Ma il mese di novembre, è in attesa di quello di dicembre e quindi delle altre feste religiose e civili, in parole concrete Natale e Capodanno. Un altro anno è terminato. Si appendono i nuovi calendari alle pareti, scegliendo tra i più belli ed i posti più indicati, che di solito sono sempre gli stessi e poi si continua il ciclo vichiano nel piccolo e nel privato, nel grande e nel pubblico. Chi di mesi di novembre ne ha visti e vissuti oltre settanta, incomincia a tirare le somme di quello che ha fatto e di quel poco che ancora gli resta da fare. Sia ben chiaro che questo non è un discorso di un piagnone, di un pentito, di un terrorizzato di un qualcosa di soprannaturale che lo sovrasta. La serenità è alla base della vita vissuta e di quella tranquilla che si auspica possibilmente ancora lunga e piena di sole e soddisfazioni, sorrisi di bimbi e vincite al tressette con l’amico del cuore nelle serate trascorse al centro sociale o nei vari locali pubblici. Momenti di relax, di giusto e meritato riposo, ma anche momento per tirare le somme dei valori accresciuti durante la presenza sul pianeta. Valori spirituali e valori materiali. Già ho scritto tempo addietro, ed ampiamente pubblicizzato, il concetto di “COSE INUTILI”. Parto dal preconcetto che le cose della vita si dividono in quelle materiali ed anche, e principalmente, in quelle spirituali. Alle cose materiali ci sta un limite di arricchimento quantitativo. In termini pratici, uno che vive oggi con un profitto mensile di duemila euro, può, a mio avviso, ritenersi soddisfatto e non rincorre “il vil denaro”, magari sottraendolo a chi vive con la pensione sociale di quattrocento euro al mese, la maggior parte dei quali spesi in visite mediche o in farmacia. Anche perché ad una certa età molti alimenti ricchi di grassi, zucchero ed alcol, non si possono più consumare in quantità come si faceva qualche decennio prima. I valori spirituali iniziano il loro percorso dalla famiglia per poi sfociare, in campo più vasto, nella società. Cosa c’entra? La Solidarietà dove la mettiamo? Diceva Madre Teresa di Calcutta: “ Il mondo ha più bisogno di amore che di pane.” Riflettiamo ampiamente su queste parole. Non possiamo amare i nostri figli ed odiare o disinteressarci di quelli degli altri. La Solidarietà è la più grande azienda virtuale a livello cosmico. Superiore anche a Facebook del quale mezzo di comunicazione informatico se ne fa buon uso, ma negli ultimi tempi anche cattivo utilizzo, certamente non educativo per i giovani. E proprio su questo argomento ho letto che, in America, almeno il trenta per cento degli utenti si è cancellato da questo innovativo mezzo di comunicazione di massa. Anche lo scrivente ha la sua bella pagina su Facebook, sul quale molto probabilmente, verrà pubblicato il presente articolo che, nella sua stranezza espositiva, deve essere considerato sempre di carattere sociale. Novembre è il mese dei Santi e dei Defunti. Da qualche anno abbiamo importato anche la festa di Hallowen, che con la nostra cultura non c’entra un cavolo e provoca solo serate da sballo in discoteca rappresentando una svolta, a mio avviso negativa, che va contro la nostra cultura cattolica e  certamente non è educativa per i giovani. Gli incidenti che si verificano durante questi notturni e lugubri festeggiamenti sono il risultato finale di una godereccia società giovanile autonoma si, ma sovente allo sbando. Ma novembre, in fin dei conti è anche il mese che annuncia l’autunno-inverno, con gli alberi spogli ed orfani di foglie, che sonnecchiano fino alla primavera per ripresentarsi cresciuti e verdeggianti di foglie novelle, e apportatori di fresca frutta e verdura. E’ il ciclo della vita: vegetale ed animale. Ma l’uomo, pur facendo parte di quest’ultima categoria, sembra aver trovato  il sistema per sovvertire il grande e perfetto progetto della natura. Novembre è il mese della riflessione, del raccoglimento, della riaccesa del camino, della meditazione, della visita ai defunti, che hanno rappresentato ed in molti rappresentano i punti di riferimento del nostro passato, facendoci meglio capire cosa significa passato, evoluzione ed involuzione, lotta per la libertà, dignità e sobrietà di vita. Il sovvertimento dei valori materiali sembra procedere di pari passo con quello dei valori spirituali. Solo che esiste, a mio avviso, un limite ai valori materiali, per sviluppare meglio quello che gli economisti chiamano profitto, mentre non esiste nessun limite ai valori spirituali: come La Solidarietà. Per questo “Cose inutili”

Catello Nastro

lunedì 5 novembre 2012

E FIGLIE E 'RIMANE

‘E FIGLIE ‘E RIMANE

Cumme s’ha passeno
‘e figlie ‘e rimane
sulo ‘o Pataterno
ho pote sapé.

Si faranno buon uso
r’e’ ccose ‘nventate,
camparranno sennz’ombra
alcuna meglie ‘e  ll’ate.

Nuje ca’ simm’asciute
ra ‘na guerra senza pietà,
quanno se magnava
appetito cu’ ‘a famma.

Mo’ ca’ teneno 
ogne forma ‘e ricchezze,
pare ca stessero
ammiezz’a munnezza..

Guardate arreta
pe’ sturià ‘e guaje fernute.
Guardate annanze
pe’ nunnè ffa cchiù!

Catello Nastro




TRADUZIONE AD SENSUM

Come se la passeranno le nuove generazioni solo Iddio lo sa. Se faranno buon uso della moderna tecnologia, senza dubbio vivranno meglio di noi che siamo nati durante la guerra quando si mangiava l’appetito con la fame come companatico. Adesso che i giovani hanno ogni tipo di ricchezza sembrano quasi, alcuni, vivere nell’immondizia e nel vizio. Giovani, studiate la storia del passato per notare i guai combinati dalle vecchie generazioni e cercate, voi, di non farli più!

venerdì 26 ottobre 2012

Nonno, cosè la poesia?

NONNO,  COS’E’ LA POESIA ?

Tornare a ritroso nel tempo,
guardarsi fanciullo come te
quando giochi al computer
con personaggi fantastici
elaborati per internet
avidamente gustando patatine
e pop corn comperate in sacchetti
policromi al supermercato.

Ammirare gli alberi fioriti
in una sfavillante primavera
dietro la casa di campagna,
il cane che abbaia a squarciagola
a un gatto imperterrito,immobile,
come la statua sul marmo del camino
che profuma ancora di legna di bosco
parcheggiata in cantina fino all’autunno.

Notare il mezzo bicchiere di vino
superstite al parco pasto ipocalorico,
il lento sorseggio per favorire il palato,
il delicato borbottio della nonna
che enumera analisi cliniche
sconvolgenti come i risultati
di una partita di calcio della squadra
del cuore penalizzata dall’arbitro.

Fissare il tuo volto sorridente
e ringraziare Iddio per un’altra giornata
concessa in offerta speciale
nel grande supermercato della vita.

Catello Nastro





lunedì 22 ottobre 2012

PARTITI E SPARTITI

PARTITI E SPARITI

Possono essere i vicini di casa che sono andati in crociera, i parenti di Roma che sono andati a trovare quelli di Civitavecchia o quelli di Bari che sono andati in vacanza ospiti dei parenti di Messina. Possono essere partiti i giovani per il servizio militare, possono essere partiti di…testa i giovani del quartiere per l’arrivo in zona di una bellissima bionda candidata a Miss Italia, ma prima classificata al concorso di bellezza in uno sperduto paesino del Cilento famoso per la sagra della salsiccia e del vino paesano che ogni anno ospita circa mille persone ivi giunte più per motivi enogastronomici che estetici. Gente che si commuove di più di fronte ad un fiasco di primitivo ed una “scafarea” di “crapa vulluta” che di fronte ad una bella diciottenne, aspirante presentatrice TV, modella o fotomodella, attrice anche in films osé nei quali si vedono donne in mutande e reggiseno, oppure senza. Accanto ai partiti per le vacanze dovremmo anche parlare dei partiti politici. Ed a questo punto il discorso diventerebbe lungo e non basterebbero mille pagine di un quotidiano, settimanale, mensile o periodico di cultura politica ( che bel binomio) per spiegare le proprie ragioni e confutare quelle della parte avversa.. Un’altra categoria dei partiti è quella dei partiti di testa. Gente cioè che non riesce a collegare atteggiamenti usuali al cervello, con esternazioni al di fuori dell’usuale. I partiti per il militare sono quelli che attraggono di meno…a meno che non sono partiti per le zone calde del pianeta. Nella guerra e nella guerriglia sono partiti quasi tutti. Il fanatismo spinge l’uomo contro l’uomo in un incontro demenziale i cui cardini sono la religione o la ragione rivelata ma non dimostrata. La guerra è guerra. Chi parte non sa se torna, ma chi li fa partire rimane saldo ed incollato alla sua poltrona. In questa fase ogni partito ha il suo spartito. Un programma certamente non musicale eseguito sovente col suono ( per modo di dire) del mitra con morti e feriti. Noi non sappiamo chi ha ragione e chi ha torto. Non ce ne fotte proprio. Ma ci interessa perché dopo il secondo decennio del terzo millennio azioni del genere, che nella maggior parte dei casi non servono ad una cacchio, devono avvenire ed essere divulgate in maniera più o meno faziosa e distorta dai mass media sovente asserviti ai partiti o spartiti. Le alleanze e le divergenze oramai sono usuali. Il nemico di oggi sarà il nemico di domani ed il nemico di oggi sarà l’amico di domani. Predominio, politica, razza, convinzione religiosa non  sono altro che alcuni dei moventi di questi partiti. A questo punto dovremmo parlare dei “partiti politici” italiani. Se ne potrebbe scrivere una enciclopedia in vari volumi: ma – credetemi – non servirebbe a nulla. Gli “spartiti musicali” seguono una linea logica ed artistica nello stesso tempo. Provate a leggere lo spartito di “O sole mio”  o ad ascoltare la famosa canzone da un disco, un cd o anche you tube nelle varie interpretazioni. Solo allora vi convincerete che i partiti passano perché mortali, gli spartiti, nelle varie interpretazioni ed esecuzioni  rimangono fermi, fissi, incrollabili di fronte al tempo per durare nella storia e passare all’eternità.

Catello Nastro

sabato 20 ottobre 2012

LA SCOMPARSA DEL MAESTRO ERNESTO CAMERLINGO

LA SCOMPARSA DEL
M° ERNESTO CAMERLINGO

All’età di 86 anni, in una casa di riposo, si è spento serenamente il M° Ernesto Camerlingo. Per anni abbiamo abitato nella stessa palazzina in contrada Frascinelle ad Agropoli, all’ombra di querce
secolari, nel verde della campagna che spesso gli offriva soggetti per le sue tele. Ma Ernesto Camerlingo non era solo un pittore. La sua professione era quella di pizzaiolo napoletano doc in un locale nei pressi di Piazza Municipio a Napoli. Molti, della sua numerosa famiglia, continuano, in varie zone di Napoli, l’antica tradizione della vera pizza napoletana. Trasferito ad Agropoli, oramai in pensione, la pizza la faceva solamente per gli amici della “Famiglia Cilentana” della quale era socio benemerito. Pizzaiolo, poeta, scrittore, modellista navale, grafico, scultore, amante della canzone napoletana antica, pur avendo una preparazione scolastica media, era un uomo ed un artista di grande cultura. Amava la cucina napoletana antica e, ad ogni riunione di amici, nella mia soffitta che denominammo “soffitta artistica  cilentana”, non mancava mai la spaghettata aglio olio e peperoncino. La moglie, scomparsa già alcuni anni fa, lo aiutava sapendo che al marito faceva piacere trascorrere delle serate in compagnia. In mezzo a noi c’era l’elite della cultura del Cilento, molti dei quali già hanno lasciato questo mondo. Poeti, scrittori, grafici, incisori, pittori, scultori, storici, musicisti, cantanti. E le serate, almeno una la settimana, scorrevano mangiando, bevendo, cantando e suonando. Com’era bello il nostro complesso musicale…due chitarre, un mandolino, una “tammorra” ed un cantante. Era un amico, un fratello, un confessore un maestro di vita. Sue opere si trovano, oltre che in varie collezioni italiane anche all’estero. Qualche quadro in Francia, in Svizzera, un modello navale di un veliero si trova a Genova ed uno in un famoso ristorante italiano a Vienna. Ma la maggior parte delle sue incisioni, delle opere di grafica o di pittura su tela, si trovano in molte collezioni d’Italia e della Campania in particolare modo. La scomparsa della moglie, avvenuta  una diecina di anni fa, non avendo figli, lo aveva lasciato solo in un condominio di Via Giotto ad Agropoli, nel quale si era trasferito per vivere più al centro, prima di scegliere una casa di riposo del posto. Domani, 21 ottobre, nella Chiesa del Sacro Cuore, voluta da Padre Giacomo, un altro grande benefattore del territorio cilentano, si terranno i funerali con l’ultimo saluto al Grande Maestro Napoletano che ben si adattò nel Cilento, amando il territorio, gli amici, le tradizioni e la buona cucina. Addio Maestro Camerlingo. Sono lieto di aver pubblicato sulla copertina del mio libro di recente stampa “Poesie Cilentane” edito dalla Libera Università di Arte, Lettere, Musica e Storia, onlus di Agropoli, il vostro bellissimo dipinto “Iris”, un acrilico su tela cm.70 x 100 che ora fa parte di una importante collezione privata della Campania. Il vostro ricordo rimarrà indelebile nei veri amici che vi hanno stimato e vi hanno voluto bene. Cito solo il prof. Antonio Infante, Presidente della Libera Università di Arte, Lettere, Musica e Storia, onlus, di Agropoli, e lo scultore Amedeo Pisciottano. Siamo sicuri che il Paradiso degli Artisti troverà un cavalletto ed un tela anche per voi.

Catello Nastro

mercoledì 17 ottobre 2012

Ho fatto dodici

HO FATTO DODICI

Ho fatto 12, anzi 2012, e spero anche di fare 13, cioè 2013. Non sto parlando della schedina del totocalcio, ma della scheda della mia  vita. Vivere un anno di più o un anno di meno, a mio avviso, non serve proprio a niente, in particolare modo quando un essere umano ha superato la soglia degli anni 70. Ci saranno, a questo punto, molti coetanei che, in segno di scongiuro, si gratteranno le palle o faranno scongiuri  per ritardare il trapasso. Ci sarà chi toccherà ferro, chi farà le corna, chi mangerà un cornetto, chi si rivolgerà alla Madonna di Lourdes per vivere cento anni, chi reciterà preghiere quotidiane per aggraziarsi le benevolenze divine. Ma avete mai pensato a quello che si lascerà su questa terra ed a quello che porteremo appresso nel viaggio senza ritorno?  I valori primari della persona, dell’essere umano vissuto con dignità, senza mai calpestare gli altri o buttando nel cesso la dignità propria e quella altrui. L’esistenza terrena è, a mio avviso, solo il prologo dell’eternità. Naturalmente anche la Chiesa cattolica e le altre religioni, in genere, condividono opinioni che alla fine sono le migliori e sono comuni a tutte le religioni. A questo punto il cattolico si porrà la domanda:” Ma i Musulmani ed i Buddisti sono diversi da noi.”  Non è vero!!! I veri Musulmani ed i veri Buddisti, come pure i praticanti delle altre confessioni religiose, predicano la fratellanza. Una fratellanza cosmica che potrebbe e dovrebbe iniziare con le nuove generazioni. I mass media hanno sovente la colpa di propinare concetti dal punto di vista unilaterale e non da quello cosmico. I misfatti atroci fanno audience ed allora…giù a narrare episodi di vita quotidiana che accadono ogni ora, ogni minuto, sotto ogni forma di governo, sotto il segni delle varie confessioni religiose, in ogni parte del mondo. A questo punto la domanda sorge spontanea: ma qual è lo stato ideale nel quale questi misfatti non esistono? La geografia del lontano si trasforma in geografia del vicino. Cioè la nostra casa, facente parte del nostro condominio della nostra città, della nostra provincia, della nostra regione, della nostra nazione, del nostro continente, del nostro pianeta ed addirittura della nostra galassia o del sistema cosmico universale. La geografia del vicino, che studiavamo a scuola, si identificava e si identifica tuttora con la geografia cosmica. Se un’azione criminosa in Italia è identica a quella di una paese dell’Africa o delle Americhe, il crimine sarà comune e comunemente condannabile. Sia ben chiaro che non stiamo parlando  di ideologie politiche, sociali o sportive. Se uno è tifoso del Napoli o della Juventus nessuno se ne fotte, ma se sullo stadio si rompono le ossa solo per una rete dubbia, il problema diventa cosmico, universale. Ma ritorniamo al titolo dell’articolo. Oggi ho fatto dodici che, sommati agli altri sessanta del secolo scorso, fanno settantadue, l’anno prossimo, se Dio vorrà, farò tredici. Sarà un tredici di gran lunga superiore a quello del totocalcio. Vincere un centomila euro farebbe comodo, specialmente in questo periodo di recessione economica come quello che stiamo attraversando, ma non cambierebbero l’indirizzo finale dato all’esistenza nel momento in cui ho dovuto fare le grandi scelte della mia vita. Certamente ce ne sono state alcune delle quali mi vergogno, anche a distanza di molti anni, quando cioè, pur potendo aiutare dei miei simili, emigrati per ragioni di lavoro al nord, non mi sono dato da fare al massimo pensando solo, a anche principalmente a me stesso. Ma quello che ho fatto,  credetemi, mi soddisfa almeno all’80% delle mie potenzialità. Le esperienze goliardiche napoletane, l’anno della contestazione, il 68, quando mi sono laureato, il trasferimento a Torino, dove ho insegnato per oltre venti d’anni, sono state per me delle tappe nelle quali ho saputo ( o almeno presumo!!!) conciliare le doti di un essere umano dallo spirito pratico, mettendolo però anche al servizio di chi ne aveva bisogno. Non sono stato un salvatore della patria e nemmeno un grande benefattore, ma ho cercato di non calpestare la dignità degli altri. In verità devo aggiungere di aver trovato, nel capoluogo piemontese, tante persone che mi hanno arricchito spiritualmente ed anche qualcuno che ha contribuito ad incrementare il mio stipendio,  non notevole, di impiegato statale. Sia ben chiaro una cosa, che ho venduto la mia cultura, ma mai la mia dignità. Adesso che ho moglie, figli e nipoti, come ce l’hanno la maggior parte degli esseri umani della mia età, il tutto mi sembra più complicato e più semplice allo stesso tempo. Forse se tornassi indietro nel tempo mi dedicherei di più alla solidarietà. Ma, per quello che ho fatto, sono contento lo stesso…Farò tredici??? Lo spero, me lo auguro e lo auspico. Altrimenti leggete altrove…

Catello Nastro

Ho fatto dodici, di Catello Nastro [Pensieri] :: LaRecherche.it

Ho fatto dodici, di Catello Nastro [Pensieri] :: LaRecherche.it

venerdì 12 ottobre 2012

Gabriele Cianfrani, musicista di Isernia

GABRIELE CIANFRANI
L’evoluzione della musica

Finalmente mi è arrivato  il cd di GABRIELE CIANFRANI, mio nipote, di Isernia, contenente nove brani di musica jazz ( 1 – Paradise – 2 – Enigma – 3 – Pray for peace – 4 – Naimà – 5 – Space – 6 – Equinox – 7 – Impro – 8 - Eternal life – 9 - Suspended - . Nella presentazione: “ E’ il primo lavoro discografico di Gabriele Cianfrani, il quale rapito fin da ragazzo dall’arte dei grandi maestri del jazz abbraccia la graffiante sonorità fusion espressa in chiave chitarristica. L’album musicalmente influenzato dalla corrente artistica di William Stravato, rappresenta il personale contributo chitarristico al panorama moderno del rock fusion. Progetto moderno con l’intento di spaziare in sperimentazioni armoniche complesse,espresse da un alternarsi di linee funk, bossa e rock caratterizzate da estensioni sonore melodiche presenti in  diversi brani, accompagnate dall’articolare ritmica del Maestro Stravato. Scale articolate di solistica mirate ad esaltare un emergente stile elaborato e poliritmico ricorrendo  alle molteplici sonorità della chitarra semiacustica.” In religioso silenzio, nella quiete del mio studio, ho ascoltato i nove brani del cd con enorme sorpresa. Il ragazzino al quale oltre dieci anni fa regalai la mia chitarra, generica ed acustica, è diventato un gigante. Le sue esecuzioni palpitano di partecipazione attiva e creativa, le sue dita sembrano quasi accarezzare le corde, facendo scaturire toni ora bassi, ora alti come solo i grandi maestri sanno fare. Per me che ho amato ed amo la musica, è una grande soddisfazione notare che un nipote è arrivato a così alti vette. Auguri, Gabriele!!!
Catello Nastro

martedì 9 ottobre 2012

C'è tempesta - poesia libera

C’E’  TEMPESTA

C’è tempesta nel cervello.
Tuoni, fulmini e saette,
s’abbattono in tutta fretta,
nella mente che barcolla,
come una barca che traballa,
lontano dalla  spiaggia,
sol sospinta dai marosi,
che la dirigono di qua e di là.

Che succede questa notte,
col pensiero divaricato,
come un quarto di bue
sapientemente sezionato
sul bancone della macelleria,
proprio là, in fondo alla via,
in attesa di clienti affezionati
di nuovi bovini macellati.

Cosa c’entro io in questa storia,
di quotidiana, atavica memoria,
che dal mondo vegetale
attingo proteine, forse un quintale?
Di quella che forse più vale:
la buona proteina vegetale,
che senza inganno e senza dolo
non fa aumentare nemmeno il colesterolo!

Catello Nastro

venerdì 21 settembre 2012

Poesia, pensieri e parole

UN FASCIO DI LUCE IMMENSA

Illumina la notte scura e senza luna,
un fascio di luce immensa da lontano.
Sembra quasi squarciare le tenebre,
statiche nella loro sonnolenza notturna,
ferme ed abbarbicate all’oscurità
apportatrice di sonno e di riposo.
Non si capisce l’origine del fenomeno:
naturale o soprannaturale è immenso.
Sembra una cometa o una stella cadente,
oppure un incendio cosmico strisciante
nel cielo costellato di stelle dormienti.
E quando un bambino ignaro guarda
il cielo costellato di stelle fluorescenti,
ingenuamente capisce che è la luce.
La luce della solidarietà cosmica.

Catello Nastro

martedì 18 settembre 2012

Riconoscimento a Catello Nastro per la poesia

Ennesimo riconoscimento al poeta Catello Nastro
AL PREMIO LETTERARIO
“VIRELLA APICELLA GRANESE” A BELLIZZI

Sabato 15 settembre 2012,  nella biblioteca del Comune di Bellizzi, al Premio Internazionale VIRELLA APICELLA GRANESE, una grande donna impegnata nel panorama culturale che, con umiltà e tenacia aveva ricoperto  incarichi e ruoli importanti, aveva contribuito alla nascita di Associazioni, nell’universo del sapere. Lo scopo del premio è stato quello di focalizzare l’attenzione sul ruolo della donna nella vita, nel lavoro, nella famiglia, nella società, sensibilizzando,gratificando e valorizzando le grandi capacità del mondo femminile. Virella Granese ha rappresentato tutto quanto nell’accezione più ampia ed il concorso di poesia ha voluto essere un doveroso e sentito omaggio nei confronti di  una donna recentemente scomparsa. Anche il poeta Catello Nastro, originario di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, ma che vive ed opera ad Agropoli, nel Cilento, ha voluto dare il suo contributo che è stato segnalato dalla Giurìa con targa e pergamena. I suoi versi sono dedicati alla nonna Angelina che, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale aveva ben cinque figli maschi al fronte di guerra. Questa la poesia segnalata, in vernacolo napoletano, che il poeta tanto ama, racconta in versi la forza di una madre di guerra.

NONNA ANGIULINA

‘O fatto risale a sittant’anne fa, quanno nascietti,
quanno ‘e bombe pigliavano ‘o posto de’ cunfietti,
e ‘a nonna mia paterna, nonna Angiulina,
teneva cinque figli surdate, oltre ‘e cunfine.
‘O bosso mio allora teneva già tre figli piccerilli,
l’urdemo nato ero propeto io, e ne facevo strilli,
e nun sapevo d’a vuerra, quanno sunava ‘a sirena
p’avvisà ca’ steveno p’arrivà ‘e bombe a catena.
Ogne matina ‘e notte, ‘a nonna Angiulina,
cumm’à tutte l’ati mamme cu’ ‘e figli ‘o fronte,
jevano a leggere appena asceva, ‘o bullettino ‘e vuerra.
‘A mamma ca’ chiagneva e se speppava ‘a faccia,
aveva letto ‘o nomme d’o marito o d’o figlio tra ‘e dispersi.
E allora pe’  disperso s’intendeva ch’era ggià muorto.
Nonna Angiulina tra tutte ‘e mamme ‘e vuerra risperate,
cu’ lacrome chiagnute fu  cchella cchiù affurtunata.
Tutte ‘e cinche ‘e  figlie turnarono d’o’ fronte,
accerettene ‘e perucchie co’ ddt degli alleati,
se retteno dint’à tinozza ‘na bella rinfrescata,
e dint’à terra lloro se mettettene a faticà.
Forse ‘e lacreme e ‘e preghiere ‘e nonna Angiulina,
arrivarono ‘ncielo fino a Dio, e ‘a Maronna tenette pietà.
Stennimmeve ‘a mano, abbracciateve cu’ nu’ surriso,
vuje ca’ site nati ‘ntiempe ‘e pace, ca’ cammisa.
Stennimmece ‘a mano, facimmo  in modo ca’ nisciuno tace,
criammo n’atu munno: ‘nu munno ‘e pace!!!
(Catello Nastro)

Agli organizzatori del Premio le nostre più vive congratulazioni, per la serietà e lo spirito di abnegazione col quale portano avanti significative iniziative culturali, in Campania ed in particolare modo  con l’Assessorato alle Pari Opportunità, a Bellizzi che è uno dei più giovani Comuni d’Italia. All’amico Catello Nastro  sentite felicitazioni.

Antonio Infante