venerdì 26 ottobre 2012

Nonno, cosè la poesia?

NONNO,  COS’E’ LA POESIA ?

Tornare a ritroso nel tempo,
guardarsi fanciullo come te
quando giochi al computer
con personaggi fantastici
elaborati per internet
avidamente gustando patatine
e pop corn comperate in sacchetti
policromi al supermercato.

Ammirare gli alberi fioriti
in una sfavillante primavera
dietro la casa di campagna,
il cane che abbaia a squarciagola
a un gatto imperterrito,immobile,
come la statua sul marmo del camino
che profuma ancora di legna di bosco
parcheggiata in cantina fino all’autunno.

Notare il mezzo bicchiere di vino
superstite al parco pasto ipocalorico,
il lento sorseggio per favorire il palato,
il delicato borbottio della nonna
che enumera analisi cliniche
sconvolgenti come i risultati
di una partita di calcio della squadra
del cuore penalizzata dall’arbitro.

Fissare il tuo volto sorridente
e ringraziare Iddio per un’altra giornata
concessa in offerta speciale
nel grande supermercato della vita.

Catello Nastro





lunedì 22 ottobre 2012

PARTITI E SPARTITI

PARTITI E SPARITI

Possono essere i vicini di casa che sono andati in crociera, i parenti di Roma che sono andati a trovare quelli di Civitavecchia o quelli di Bari che sono andati in vacanza ospiti dei parenti di Messina. Possono essere partiti i giovani per il servizio militare, possono essere partiti di…testa i giovani del quartiere per l’arrivo in zona di una bellissima bionda candidata a Miss Italia, ma prima classificata al concorso di bellezza in uno sperduto paesino del Cilento famoso per la sagra della salsiccia e del vino paesano che ogni anno ospita circa mille persone ivi giunte più per motivi enogastronomici che estetici. Gente che si commuove di più di fronte ad un fiasco di primitivo ed una “scafarea” di “crapa vulluta” che di fronte ad una bella diciottenne, aspirante presentatrice TV, modella o fotomodella, attrice anche in films osé nei quali si vedono donne in mutande e reggiseno, oppure senza. Accanto ai partiti per le vacanze dovremmo anche parlare dei partiti politici. Ed a questo punto il discorso diventerebbe lungo e non basterebbero mille pagine di un quotidiano, settimanale, mensile o periodico di cultura politica ( che bel binomio) per spiegare le proprie ragioni e confutare quelle della parte avversa.. Un’altra categoria dei partiti è quella dei partiti di testa. Gente cioè che non riesce a collegare atteggiamenti usuali al cervello, con esternazioni al di fuori dell’usuale. I partiti per il militare sono quelli che attraggono di meno…a meno che non sono partiti per le zone calde del pianeta. Nella guerra e nella guerriglia sono partiti quasi tutti. Il fanatismo spinge l’uomo contro l’uomo in un incontro demenziale i cui cardini sono la religione o la ragione rivelata ma non dimostrata. La guerra è guerra. Chi parte non sa se torna, ma chi li fa partire rimane saldo ed incollato alla sua poltrona. In questa fase ogni partito ha il suo spartito. Un programma certamente non musicale eseguito sovente col suono ( per modo di dire) del mitra con morti e feriti. Noi non sappiamo chi ha ragione e chi ha torto. Non ce ne fotte proprio. Ma ci interessa perché dopo il secondo decennio del terzo millennio azioni del genere, che nella maggior parte dei casi non servono ad una cacchio, devono avvenire ed essere divulgate in maniera più o meno faziosa e distorta dai mass media sovente asserviti ai partiti o spartiti. Le alleanze e le divergenze oramai sono usuali. Il nemico di oggi sarà il nemico di domani ed il nemico di oggi sarà l’amico di domani. Predominio, politica, razza, convinzione religiosa non  sono altro che alcuni dei moventi di questi partiti. A questo punto dovremmo parlare dei “partiti politici” italiani. Se ne potrebbe scrivere una enciclopedia in vari volumi: ma – credetemi – non servirebbe a nulla. Gli “spartiti musicali” seguono una linea logica ed artistica nello stesso tempo. Provate a leggere lo spartito di “O sole mio”  o ad ascoltare la famosa canzone da un disco, un cd o anche you tube nelle varie interpretazioni. Solo allora vi convincerete che i partiti passano perché mortali, gli spartiti, nelle varie interpretazioni ed esecuzioni  rimangono fermi, fissi, incrollabili di fronte al tempo per durare nella storia e passare all’eternità.

Catello Nastro

sabato 20 ottobre 2012

LA SCOMPARSA DEL MAESTRO ERNESTO CAMERLINGO

LA SCOMPARSA DEL
M° ERNESTO CAMERLINGO

All’età di 86 anni, in una casa di riposo, si è spento serenamente il M° Ernesto Camerlingo. Per anni abbiamo abitato nella stessa palazzina in contrada Frascinelle ad Agropoli, all’ombra di querce
secolari, nel verde della campagna che spesso gli offriva soggetti per le sue tele. Ma Ernesto Camerlingo non era solo un pittore. La sua professione era quella di pizzaiolo napoletano doc in un locale nei pressi di Piazza Municipio a Napoli. Molti, della sua numerosa famiglia, continuano, in varie zone di Napoli, l’antica tradizione della vera pizza napoletana. Trasferito ad Agropoli, oramai in pensione, la pizza la faceva solamente per gli amici della “Famiglia Cilentana” della quale era socio benemerito. Pizzaiolo, poeta, scrittore, modellista navale, grafico, scultore, amante della canzone napoletana antica, pur avendo una preparazione scolastica media, era un uomo ed un artista di grande cultura. Amava la cucina napoletana antica e, ad ogni riunione di amici, nella mia soffitta che denominammo “soffitta artistica  cilentana”, non mancava mai la spaghettata aglio olio e peperoncino. La moglie, scomparsa già alcuni anni fa, lo aiutava sapendo che al marito faceva piacere trascorrere delle serate in compagnia. In mezzo a noi c’era l’elite della cultura del Cilento, molti dei quali già hanno lasciato questo mondo. Poeti, scrittori, grafici, incisori, pittori, scultori, storici, musicisti, cantanti. E le serate, almeno una la settimana, scorrevano mangiando, bevendo, cantando e suonando. Com’era bello il nostro complesso musicale…due chitarre, un mandolino, una “tammorra” ed un cantante. Era un amico, un fratello, un confessore un maestro di vita. Sue opere si trovano, oltre che in varie collezioni italiane anche all’estero. Qualche quadro in Francia, in Svizzera, un modello navale di un veliero si trova a Genova ed uno in un famoso ristorante italiano a Vienna. Ma la maggior parte delle sue incisioni, delle opere di grafica o di pittura su tela, si trovano in molte collezioni d’Italia e della Campania in particolare modo. La scomparsa della moglie, avvenuta  una diecina di anni fa, non avendo figli, lo aveva lasciato solo in un condominio di Via Giotto ad Agropoli, nel quale si era trasferito per vivere più al centro, prima di scegliere una casa di riposo del posto. Domani, 21 ottobre, nella Chiesa del Sacro Cuore, voluta da Padre Giacomo, un altro grande benefattore del territorio cilentano, si terranno i funerali con l’ultimo saluto al Grande Maestro Napoletano che ben si adattò nel Cilento, amando il territorio, gli amici, le tradizioni e la buona cucina. Addio Maestro Camerlingo. Sono lieto di aver pubblicato sulla copertina del mio libro di recente stampa “Poesie Cilentane” edito dalla Libera Università di Arte, Lettere, Musica e Storia, onlus di Agropoli, il vostro bellissimo dipinto “Iris”, un acrilico su tela cm.70 x 100 che ora fa parte di una importante collezione privata della Campania. Il vostro ricordo rimarrà indelebile nei veri amici che vi hanno stimato e vi hanno voluto bene. Cito solo il prof. Antonio Infante, Presidente della Libera Università di Arte, Lettere, Musica e Storia, onlus, di Agropoli, e lo scultore Amedeo Pisciottano. Siamo sicuri che il Paradiso degli Artisti troverà un cavalletto ed un tela anche per voi.

Catello Nastro

mercoledì 17 ottobre 2012

Ho fatto dodici

HO FATTO DODICI

Ho fatto 12, anzi 2012, e spero anche di fare 13, cioè 2013. Non sto parlando della schedina del totocalcio, ma della scheda della mia  vita. Vivere un anno di più o un anno di meno, a mio avviso, non serve proprio a niente, in particolare modo quando un essere umano ha superato la soglia degli anni 70. Ci saranno, a questo punto, molti coetanei che, in segno di scongiuro, si gratteranno le palle o faranno scongiuri  per ritardare il trapasso. Ci sarà chi toccherà ferro, chi farà le corna, chi mangerà un cornetto, chi si rivolgerà alla Madonna di Lourdes per vivere cento anni, chi reciterà preghiere quotidiane per aggraziarsi le benevolenze divine. Ma avete mai pensato a quello che si lascerà su questa terra ed a quello che porteremo appresso nel viaggio senza ritorno?  I valori primari della persona, dell’essere umano vissuto con dignità, senza mai calpestare gli altri o buttando nel cesso la dignità propria e quella altrui. L’esistenza terrena è, a mio avviso, solo il prologo dell’eternità. Naturalmente anche la Chiesa cattolica e le altre religioni, in genere, condividono opinioni che alla fine sono le migliori e sono comuni a tutte le religioni. A questo punto il cattolico si porrà la domanda:” Ma i Musulmani ed i Buddisti sono diversi da noi.”  Non è vero!!! I veri Musulmani ed i veri Buddisti, come pure i praticanti delle altre confessioni religiose, predicano la fratellanza. Una fratellanza cosmica che potrebbe e dovrebbe iniziare con le nuove generazioni. I mass media hanno sovente la colpa di propinare concetti dal punto di vista unilaterale e non da quello cosmico. I misfatti atroci fanno audience ed allora…giù a narrare episodi di vita quotidiana che accadono ogni ora, ogni minuto, sotto ogni forma di governo, sotto il segni delle varie confessioni religiose, in ogni parte del mondo. A questo punto la domanda sorge spontanea: ma qual è lo stato ideale nel quale questi misfatti non esistono? La geografia del lontano si trasforma in geografia del vicino. Cioè la nostra casa, facente parte del nostro condominio della nostra città, della nostra provincia, della nostra regione, della nostra nazione, del nostro continente, del nostro pianeta ed addirittura della nostra galassia o del sistema cosmico universale. La geografia del vicino, che studiavamo a scuola, si identificava e si identifica tuttora con la geografia cosmica. Se un’azione criminosa in Italia è identica a quella di una paese dell’Africa o delle Americhe, il crimine sarà comune e comunemente condannabile. Sia ben chiaro che non stiamo parlando  di ideologie politiche, sociali o sportive. Se uno è tifoso del Napoli o della Juventus nessuno se ne fotte, ma se sullo stadio si rompono le ossa solo per una rete dubbia, il problema diventa cosmico, universale. Ma ritorniamo al titolo dell’articolo. Oggi ho fatto dodici che, sommati agli altri sessanta del secolo scorso, fanno settantadue, l’anno prossimo, se Dio vorrà, farò tredici. Sarà un tredici di gran lunga superiore a quello del totocalcio. Vincere un centomila euro farebbe comodo, specialmente in questo periodo di recessione economica come quello che stiamo attraversando, ma non cambierebbero l’indirizzo finale dato all’esistenza nel momento in cui ho dovuto fare le grandi scelte della mia vita. Certamente ce ne sono state alcune delle quali mi vergogno, anche a distanza di molti anni, quando cioè, pur potendo aiutare dei miei simili, emigrati per ragioni di lavoro al nord, non mi sono dato da fare al massimo pensando solo, a anche principalmente a me stesso. Ma quello che ho fatto,  credetemi, mi soddisfa almeno all’80% delle mie potenzialità. Le esperienze goliardiche napoletane, l’anno della contestazione, il 68, quando mi sono laureato, il trasferimento a Torino, dove ho insegnato per oltre venti d’anni, sono state per me delle tappe nelle quali ho saputo ( o almeno presumo!!!) conciliare le doti di un essere umano dallo spirito pratico, mettendolo però anche al servizio di chi ne aveva bisogno. Non sono stato un salvatore della patria e nemmeno un grande benefattore, ma ho cercato di non calpestare la dignità degli altri. In verità devo aggiungere di aver trovato, nel capoluogo piemontese, tante persone che mi hanno arricchito spiritualmente ed anche qualcuno che ha contribuito ad incrementare il mio stipendio,  non notevole, di impiegato statale. Sia ben chiaro una cosa, che ho venduto la mia cultura, ma mai la mia dignità. Adesso che ho moglie, figli e nipoti, come ce l’hanno la maggior parte degli esseri umani della mia età, il tutto mi sembra più complicato e più semplice allo stesso tempo. Forse se tornassi indietro nel tempo mi dedicherei di più alla solidarietà. Ma, per quello che ho fatto, sono contento lo stesso…Farò tredici??? Lo spero, me lo auguro e lo auspico. Altrimenti leggete altrove…

Catello Nastro

Ho fatto dodici, di Catello Nastro [Pensieri] :: LaRecherche.it

Ho fatto dodici, di Catello Nastro [Pensieri] :: LaRecherche.it

venerdì 12 ottobre 2012

Gabriele Cianfrani, musicista di Isernia

GABRIELE CIANFRANI
L’evoluzione della musica

Finalmente mi è arrivato  il cd di GABRIELE CIANFRANI, mio nipote, di Isernia, contenente nove brani di musica jazz ( 1 – Paradise – 2 – Enigma – 3 – Pray for peace – 4 – Naimà – 5 – Space – 6 – Equinox – 7 – Impro – 8 - Eternal life – 9 - Suspended - . Nella presentazione: “ E’ il primo lavoro discografico di Gabriele Cianfrani, il quale rapito fin da ragazzo dall’arte dei grandi maestri del jazz abbraccia la graffiante sonorità fusion espressa in chiave chitarristica. L’album musicalmente influenzato dalla corrente artistica di William Stravato, rappresenta il personale contributo chitarristico al panorama moderno del rock fusion. Progetto moderno con l’intento di spaziare in sperimentazioni armoniche complesse,espresse da un alternarsi di linee funk, bossa e rock caratterizzate da estensioni sonore melodiche presenti in  diversi brani, accompagnate dall’articolare ritmica del Maestro Stravato. Scale articolate di solistica mirate ad esaltare un emergente stile elaborato e poliritmico ricorrendo  alle molteplici sonorità della chitarra semiacustica.” In religioso silenzio, nella quiete del mio studio, ho ascoltato i nove brani del cd con enorme sorpresa. Il ragazzino al quale oltre dieci anni fa regalai la mia chitarra, generica ed acustica, è diventato un gigante. Le sue esecuzioni palpitano di partecipazione attiva e creativa, le sue dita sembrano quasi accarezzare le corde, facendo scaturire toni ora bassi, ora alti come solo i grandi maestri sanno fare. Per me che ho amato ed amo la musica, è una grande soddisfazione notare che un nipote è arrivato a così alti vette. Auguri, Gabriele!!!
Catello Nastro

martedì 9 ottobre 2012

C'è tempesta - poesia libera

C’E’  TEMPESTA

C’è tempesta nel cervello.
Tuoni, fulmini e saette,
s’abbattono in tutta fretta,
nella mente che barcolla,
come una barca che traballa,
lontano dalla  spiaggia,
sol sospinta dai marosi,
che la dirigono di qua e di là.

Che succede questa notte,
col pensiero divaricato,
come un quarto di bue
sapientemente sezionato
sul bancone della macelleria,
proprio là, in fondo alla via,
in attesa di clienti affezionati
di nuovi bovini macellati.

Cosa c’entro io in questa storia,
di quotidiana, atavica memoria,
che dal mondo vegetale
attingo proteine, forse un quintale?
Di quella che forse più vale:
la buona proteina vegetale,
che senza inganno e senza dolo
non fa aumentare nemmeno il colesterolo!

Catello Nastro