lunedì 13 maggio 2013

ESTEMPORANEA N. 1


ESTEMPORANEA N. 1 

A   proposito dello scippo cui sono stato oggetto il mese scorso, molte annotazioni mi sono state rivolte per strada, per internet per messaggi vari. Qualcuno, addirittura, ha affermato che per la miserabile somma di euro uno e mezzo non valeva la pena di fare tanto casino quando ne è venuto fuori, oltre le mie aspettative, sulla carta stampata, su supporto informatico. C’è stato qualcuno che mi ha accusato la mia opera di solidarietà che svolgo da quasi un quarto di secolo con la mia collaborazione ad enti ed associazioni cosiddette onlus, nelle quale non ci sta da guadagnare materialmente, ma molto e solo moralmente.  Da scippato, un mio amico su Facebook, mi ha quasi fatto passare per scippatore. Un euro e mezzo, secondo il presunto tale amico, sono una miseria. Ma il tizio non ha tenuto conto che nel mio portafogli si trovavano altri centocinquanta euro, e forse più e tutti i documenti che sono stati dispersi chissà dove. Un danno, insomma di quasi cinquecento euro che rappresentano la metà della mia pensione di ex impiegato statale. Inoltre voglio aggiungere, che ho denunziato pubblicamente l’episodio purtroppo squallido, per avvertire i miei coetanei di un sistema fraudolento internazionale che nessuna logica umanitaria può giustificare. Si vergogni l’interlocutore quando parla di solidarietà. La solidarietà non si fa con i furti o scippi o borseggi o violenze varie. Questo è latrocinio bello e buono e basta. Condannabile sotto ogni forma di giudizio. Sono cosciente che viviamo in un clima internazionale caotico dove i limiti tra il bene ed il male sono labili. Vorrei vedere l’illustre commentatore rapinato, oltre che di euro, ma anche di documenti di identità, patente automobilistica, documenti bancari e postali, carta di credito,  persino tessera sanitaria e codice fiscale. In ultimo non mi è rimasto che controllare, dopo che mi hanno messo le mani nella tasca dei pantaloni, se mi avevano almeno lasciato l’organo sessuale. Caro amico, è una triste esperienza, che nonostante il tuo commento pseudo paternalistico e pseudo solidale, mi son sentito di denunciare anche perché spesso sono proprio gli anziani sono oggetto di tali illeciti interventi. La tua paternale o falsa morale, forse sarà valida, ma solo fino a quando anche tu sarai fatto oggetto di questo atto di solidarietà che, comunque, ti auguro di non provare mai. La vera solidarietà è quella che si fa gratuitamente, non quella che richiede una parcella per l’opera prestata. E con questo ritengo concluso il nostro informatico dialogo, mantenendo la vecchia stima e rinnovellando e formulando preziosi auguri.

Catello Nastro

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