lunedì 20 gennaio 2014

Capisci a me!!!

Capisci a mme!!!

L’incomunicabilità non solo è un fenomeno sociale reale ed attuale di recente invenzione, ma risale alla preistoria. Oggigiorno sono addirittura certi mezzi di comunicazione che ostacolano la comunicazione o la facilitano. Dipende dai casi… Prendiamo ad esempio la televisione ed internet da incamerare addirittura mamma TV. La tecnologia informatica ha fatto passi da gigante, ma, come tutte le invenzioni, se ne può fare un buono ed un cattivo uso se non addirittura un ottimo o un pessimo uso. Uso ed abuso sono i confini naturali di quasi tutte le operazioni umane. Se dopo pranzo – ad esempio –  bevi un bicchiere di vino, ti fa bene, ma se ti scoli tutto il fiasco ti fa male. Recenti indagini parlano addirittura di “dipendenza da internet” quasi fosse un male addirittura contagioso. Nel Giappone, leggevo, ci sono dei ragazzi che stanno davanti al computer ventiquattro ore al giorno rifiutandosi di uscire e comunicare coi coetanei nella maniera tradizionale. Un fenomeno collettivo che può portare ad un isolamento sociale certamente non positivo. Non parliamo degli altri misfatti sul sociale per non  allargare il campo della  nostra singolare trattazione. Come vecchio professore sono per l’innovazione nel campo educativo. Penso che un giorno non lontano il computer sostituirà il banco scolastico e che il supporto cartaceo cederà il posto a quello informatico. Non ho fatto la scoperta dell’America e sono nato durante la seconda guerra mondiale, quando la penna d’oca aveva ceduto il posto al pennino Cavallotti o Umberto I° pur rimanendo il calamaio d’inchiostro. Ma anche allora se ne faceva cattivo uso scrivendo cose offensive. L’isolamento sociale è stato sempre, per me, come insegnante, al primo posto nella scuola, specialmente quando andai ad insegnare in una scuola media in provincia di Torino. I ragazzi provenivano da molte regioni d’Italia e più che insegnare la grammatica italiana usai quella … regionale. Il risultato fu straordinario e di questo ne vado orgoglioso. Oggi i dialetti sono quasi scomparsi e vengono addirittura rievocati dalle Pro Loco e associazioni culturali come memoria storica di un territorio. Non voglio parlare della qualità morale ed educativa di certi mass media. Quando un ragazzo si isola e si chiude nel suo mondo virtuale ventiquattro ore al giorno spesso non serve lo psicologo…serve solo portarlo nel mondo della realtà. Magari allo stadio  a vedere la partita di pallone…

Catello Nastro


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