IL MESTIERE DI VIVERE
Imparare a vivere lo si fa in un contesto sociale,
collettivo, nel quale ognuno mette la sua porzione positiva o negativa. Quelle
che noi volgarmente chiamiamo “brutte esperienze”, sono, per la nostra
esistenza umana , utili proprio perché ci aiutano a discernere il bene dal
male, il positivo dal negativo, il contributo al progresso o al regresso
sociale. Per non parlare poi di quello politico , inteso alla maniera del “cives
romanus” di antica memoria storica che va, comunque, giudicato secondo la
cronologia storica. Sono passati più di due millenni e la visualizzazione deve
essere fatta con dati recenti. I “clientes” erano gente che si vendeva per un
tozzo di pane ad una parte politica o all’altra. Oggi, a distanza di due millenni,
il tozzo di panne si è trasformato in tangente, pizzo, mazzetta, corruzione che
non è un fatto recente ma risale addirittura alla “Roma caput mundi”. Non lo so
se questo titolo si può ancora esternare, ma fatto sta che i tempi sono
cambiati ma, purtroppo, non è cambiata la gestione della cosa pubblica. .
Progresso storico??? Ma quale…Quello degli attori o quello degli spettatori?
L’Italia, come molti altri stati non solo europei sta affrontando una crisi
profonda. Gli addetti ai lavori, senza distinzione di classe o di partito,
fanno fatica a portare avanti il dialogo politico inquinato da programmi
televisivi o mass media in genere che non conoscono cosa significhi
obiettività, anche se, ai nostri giorni il problema è diventato più difficile.
In conclusione: non votare il candidato che vi ha fatto un piacere facendo un
dispiacere ad un altro. Domani potrebbe avvenire il contrario con grave danno
sia per le vostre convinzioni politiche sia per la vostra coscienza. Ma alle
prossime votazione chi votare. Non posso rispondervi. Perché non lo so nemmeno
io.
Catello Nastro
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