sabato 12 aprile 2014

CRISI DA INTERNET

Leggevo, tempo addietro, che in Giappone molti giovani decidono di trascorrere tutta la giornata davanti al computer e, quando viene data loro la possibilità, anche la nottata. In parole povere decidono di vivere la loro vita virtuale estraniandosi completamente dal normale vivere, civile o meno che sia, e dedicando, in maniera quasi coatta a convivere impotenti davanti al monitor una sottospecie di vita virtuale. La cultura, l’aggiornamento sulle previsioni del tempo, lo sport, l’arte, la comunicazione coi coetanei, si limita al solo computer. In alcuni casi il lavoro ( vendite o acquisti per corrispondenza), avviene in maniera virtuale,e anche l’amore, con la chat ed i siti porno, diventa virtuale. Certo ci sta la possibilità di fare sesso con una ragazza di un continente diverso, oppure conoscere realtà finora ignorate. Non solo geografiche, ma anche di usi e costumi, politici, sportivi, religiosi, intellettuali e culturali. Ma si tratta pur sempre di una realtà fatua, sfuocata, inesistente che risponde alla chat o alla video chat, in un guazzabuglio senza limiti. Negli anni ’70 del secolo scorso andava in voga lo scambio epistolare, con tanto di francobollo internazionale. Le amicizie si facevano via postale normale. Ricordo che in una lettera a me indirizzata una ragazza chiedeva l’amicizia mandandomi non la foto sua, ma quella di Gina Lollobrigida. Le risposi mandando la mia foto…anzi la foto di Rossano Brazzi. Naturalmente lo scambio epistolare, geneticamente modificato da entrambi, finì subito per l’evidente scambio di immagini truffa e sostituzione di identità. Diciamo che quanto sopra rappresenta una truffa (bonaria e senza scopo di lucro) ma anche oggi, presentando una foto di un altro giovane super dotato da madre natura rappresenta una truffa che si trasforma in beffa se si fa altrettanto nel computer che colloquia con l’aspirante amante virtuale. Alcuni giovani trascorrono oltre venti ore al giorno davanti al monitor. Questo significa gettare via la vita reale ed abbracciare quella virtuale. Personalmente dedico due o tre ore al giorno per far conoscere le mie idee, condivise o meno. Ma trovo anche una forma di relax seguendo i commenti dei lettori che condividono i miei pensieri su Facebook e talvolta li contestano pure. Ma questo fa parte del gioco. Come ex docente i miei scritti hanno quasi sempre un’impronta didattica. Ma anche lo sfogo personale per taluni eventi sociali e politici, trova condivisione o meno. Ed ora, fatta questa lunga premessa, veniamo alle conclusioni. Mai superare due ore al giorno davanti al computer. Mai contattare persone che non si conoscono…e questo vale specialmente per i minori. Mai visitare siti i programmi estremi che possono risultare negativi per la formazione dei giovani. Mai fare amicizia o dare appuntamento a persone virtualmente normali, ma in pratica malfattori. Sarebbe il caso di dire “attenti al virus” ed attenti al “vir”…In conclusione non si può fare l’amore virtuale con una ragazza distante mille chilometri, anche disponibile. Sarebbe come sentire il profumo di un piatto di spaghetti con le vongole senza assaggiare…


Catello Nastro

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