BENITO MUSSOLINI NON E’
PIU’
CITTADINO ONORARIO DI
TORINO
La città sana un “vulnus” che durava da novant’anni. L’amministrazione comunale
del capoluogo piemontese ha deciso di revocare, dopo 90 anni, la cittadinanza
onoraria a Benito Mussolini. Non mi aspetto alcun riconoscimento ed a questo
punto mi auguro che non me lo diano, prima perché non lo merito, secondo perché
me lo
potrebbero togliere nel corso dei secoli. Premetto che sono stato
candidato nelle liste del PRI nel 1982, ma non sono stato eletto perché la
politica politicizzata non è il mio forte. Leggendo l’articolo, con molto
stupore. perché pur da lontano penso che i problemi della città capoluogo del
Piemonte stiano altrove. Tra le priorità della Città di Gianduia ce ne stavano
molti altri da portare avanti. Il gossip televisivo ha anche inquinato il
gossip politico e storico. A questo punto devo dire che la mia permanenza a
Torino, con sede di insegnamento nel Canavese, è stata una delle esperienze più
belle della mia vita di insegnante di scuola media. La domanda che mi pongo,
dopo tale breve premessa, è questa. Che senso ha togliere la cittadinanza
onoraria ad un uomo politico, dittatore e fascista, che pur qualche successo
aveva conseguito a suo tempo? Facciamo il bilancio tra la politica nazionale e
quella estera. Da che parte pende la bilancia non si può dire. Tra tante cose sbagliate ce ne sono
state molte positive. Applicando questo curioso teorema, che affonda le sue
radici nello spazio e nel tempo, dovremmo anche parlare di onorevoli
disonorevoli. Una volgarissima scopata con una diciassettenne (minorenne???”)
con notevole esperienza nel settore artigianale nella quale operava senza
rilasciare alcuna ricevuta fiscale. Insomma ci troviamo di fronte ad un caso di
revisionismo storico dopo quasi un secolo. Che il fautore di questa abrasione
storica sia di origini meridionali o settentrionale poco importa. Il promotore
di questa inutile impresa non solo ha tirato in ballo un caso inutile perché i
processi storici non sono reversibili. Ma ha posto, anche, un’altra domanda:
perché mettere in discussione il “beneficiario” di questa nomina ( penso a
maggioranza, se non addirittura assoluta), fatta circa un secolo fa e non
mettere in discussione anche l’operato di un consiglio comunale di circa un
secolo fa? Per questo, cari lettori, ritengo questo un caso di esibizionismo
politico, di inutile rivisitazione storica, di eccessivo accanimento tipo “guai
ai vinti!!!”, di offesa a coloro che, nell’ambito comunale, a suo tempo,
elargirono tale onorificenza “strappata” dopo circa un secolo da una
amministrazione comunale che, per sua fortuna, non aveva altri argomenti da
discutere.
Catello Nastro
(da l’opinionista italiano.blogspot.com)
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