LU
MALE RE PANZA
Non vi preoccupate: non si tratta
di un articolo medico o di pubblicità di un prodotto farmaceutico, mutuabile o,
peggio, non mutuabile. Si tratta di problemi di ordine psicologico o anche
sociale che ci troviamo di fronte quasi ogni giorno della nostra vita terrena.
Dice un vecchio detto cilentano: “Astipate lu milo pe’ quanno te vene la sete!!!”, in versione
diversa”Accattate l’uoglio re ricino pe’ quanno te vene lu male re panza”. Oggi
il mal di pancia, unitamente a tutto il complesso sociale, può capitare a
tutti: ricchi e poveri. Sono due categorie agli antipodi della società. Nel terzo
millennio esistono, purtroppo ancora, i troppo ricchi ed i troppo poveri. Ci
sta chi sceglie nel foglio del menù nel ristorante alla moda, e chi sceglie
alla Caritas, davanti alla Chiesa del paese. Le scelte non riguardano i gusti
che sono ad appannaggio dei ricchi, e se lambiscono i poveri si tratta solo di
scegliere tra i bucatini o gli zitoni in offerta speciale al supermercato.
Scelta che diventa obbligatoria nei centri di solidarietà. Tenga conto il
lettore che esistono i falsi ricchi ed i falsi poveri. Ma in questo campo non
ci arriviamo perché dalla sociologia dovremmo passare direttamente alla psicologia.
Il mal di pancia, inoltre, capita a chi mancia troppo o poco. Questa disparità
di reddito, o meglio approvvigionamento alimentare, porta spesso ad atteggiamenti
sociali che possono essere ostili, di contestazione, addirittura lesivi:
materialmente e psicologicamente. Mesi fa, scrissi in un mio articolo che un
popolo non può definirsi civile fino a quando ci sarà un solo bambino che ha
fame. Operando nel direttivo del Centro Sociale di Agropoli , giunto oramai a
venticinque anni di attività, ho constatato che il mal di pancia non viene per
la scarsità di cibo, ma per l’abbondanza di patologie che si presentano – anche
senza invito – agli ultrasessantenni frequentatori del centro. Se dovessimo
fare una graduatoria degli argomenti trattati nell’intervallo del tressette,
troviamo gli acciacchi di vario genere al primo posto. Le cure, i farmaci, i
medici, la prenotazione, la visita, l’attesa, un futuro ricovero ed una
operazione, non matematica ma chirurgica, che richiede un ricovero ed una preoccupazione
per tutta la famiglia. Nell’antico Cilento tutti questi eventi negativi
venivano classificati nella categoria “Lu’ male re panza”. Oggi ci sono interi
popoli che soffrono la fame per cause politiche o, per meglio dire, per
corruzione politica. Quando non esiste una equa ripartizione del reddito
pubblico; quando in uno stato ci sono i troppo ricchi ed i troppo poveri, i
fenomeni di piccolo furto vanno sì condannati, ma in molti casi giustificati.
Ci sono paesi che mandano cibi superflui o non perfetti al macero… Ci sono
paesi che sopravviverebbero solo con questi prodotti scartati da altri. E’ la
globalizzazione che spinge a far funzionare in maniera distorta l’economia del
mondo. Ricordiamoci che nell’antica casa contadina non esisteva la “raccolta
differenziata. Tutto veniva riciclato, anche varie volte ed in vari processi.
Oggi il mordi e fuggi crea il grosso problema dell’inquinamento del pianeta.
Cento anni fa anche la cacca delle mucche serviva per concimare i campi. Oggi
ci sono i prodotti chimici: si fa prima, ma s’inquina il pianeta, producendo a
vantaggio di pochi ed a danno di tutti.
Catello
Nastro
agropolicultura.blogspot.com
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