FRESCO DI GIORNATA
Di solito si dice di un uovo, ma questa volta si tratta di un
furto…o borseggio…o comunque asportazione illecita ed illegale di bene non
proprio, naturalmente! Di solito capita agli anziani, volgarmente chiamati
anche vecchi, categoria della quale anche io mi onoro di appartenere. Vivere
dall’epoca del duce all’epoca di grillo è già un privilegio. Pur senza aver
capito molto della politica di ieri e di oggi. Per disinteresse, perché in
tutt’altre faccende affaccendato, perché vivente ed operante nel mondo della
solidarietà. Ama il prossimo tuo come te stesso. Oggi 20 aprile 2013, di pomeriggio, tornando
dal Centro Sociale Polivalente per anziani, nei pressi della Chiesa della
Madonna delle Grazie e precisamente sul marciapiedi dell’asilo municipale, una
donna mingherlina, con un bambino in braccio ed altri due al seguito, in totale
di tre figli di un anno, tre anni e sei anni, mi chiede l’elemosina. Le do
cinquanta centesimi e dopo tante parole di carità frammiste a benedizioni
varie, descrizioni del proprio stato di povertà, tiro fuori dal giubbino un
altro euro e glielo offro. Di solito, come pensionato non posso offrire che
cinquanta centesimi, ma questa volta faccio una eccezione. Che mi è costata
cara. Dopo una ventina di metri mi accorgo che il mio portafogli, nella tasca
sinistra dei pantaloni è assente. Scruto in tutto il corpo, anche nelle parti
delicate, ma niente da fare. Il portafogli, riempito di tessere, appunti vari e
quasi cento euro, che porto sempre appresso, è scomparso. Ritorno indietro ma
anche la disgraziata famigliola, non italiana, era subitaneamente scomparsa.
Dileguata nel nulla. Nel mentre la madre implorava elemosina, la figlia, in età
d’asilo o elementare, mi metteva le mani in tasca e si appropriava
indebitamente del mio portafogli. Commosso dalle lamentele della madre e dalla
presenza di ben tre minori, non mi sono accorto che la bambina, con la sua
piccola manina, si fregava il portafogli dalla tasca sinistra dei pantaloni.
Solo dopo dieci minuti mi sono accorto che avevo subito un furto. Da una minore e per di più
extracomunitaria. Allora ho pensato alla solidarietà. Non è che mi voglia
paragonare a Chi è stato messo in Croce per una umanità che forse non meritava.
Ma ho riflettuto, fino a lambiccarmi il cervello, sulla parola solidarietà. Lo
so che il paragone è quasi assurdo. Un euro non può salvare nessuno. Ma un euro
di un pensionato statale ha senza dubbio maggior valore morale di un euro dato
da un riccone… Non so se questo episodio avrà conseguenze negative nella
gestione del mio essere umano disposto alla tolleranza verso i simili. Ho superato i settanta anni
ed è il primo furto del genere che subisco in vita mia. Perdonare??? Certamente!!!
Tollerare anche, ma giustificare senza dubbio in maniera negativa. Nel
portafogli avevo poco più di cento euro. Forse cento venti. Per un pensionato
non sono molti. In confronto di una disgrazia peggiore anche un furtarello si
può sopportare. Ma non è un segno bello: è segno che sei diventato vecchio. Ed
i ladri ( per fame…) ne possono anche
approfittare. Per la donna che mi ha borseggiato provo solo pietà. Per sfamare
i propri figli il borseggio non è legale e nemmeno etico: ma in alcuni casi
necessario!!! Ma ai danni di un pensionato un euro può essere giustificato:
cento euro no!!!
Catello Nastro
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