Recensioni
“FATENE
PARLA’”
POESIE,
DETTI E PROVERBI CILENTANI
di Bonaventura
Di Matteo
Un libro in elegante veste editoriale
( L’Opera editrice, di Sessa Cilento), stampato dalla Digital press di S.Maria
di Castellabate, con alcune foto a colori, autore Bonaventura Di Matteo, mio
coetaneo, (febbraio 1947 lui, febbraio 1941 io), chiaramente autobiografico e
ricco di esperienze di vita nel Cilento, è un libro che si fa leggere tutto
d’un fiato. Nella prefazione Amedea Lampugnani scrive:”… Per Bonaventura il
vernacolo diventa lo strumento ed il mezzo ideale per meglio esprimere e
riproporre, intatte, tutte le emozioni ed i sentimenti dell’animo umano e per
restituirci un passato ormai scomparso ma mai dimenticato. Toccante è la sua
esortazione a tutti i cilentani costretti a vivere lontano dalla propria terra
per lavorare: nun te vreognà”, dice l’autore, non ti vergognare delle tue
semplici e umili origini, perché la tua terra, per quanto difficile e povera,
ti ha generato e la sua selvaggia bellezza ti rimarrà sempre nel cuore. Gaetano
Marabello nella prefazione annota:”…Il mondo di Bonaventura Di Matteo non resta
fermo al passato, ma vive ancora nel presente offrendo ai giovani d’oggi la
risorsa e la speranza per un futuro migliore, più giusto, dove ci sia sempre
posto per l’amore per la propria terra, per la famiglia, per il rispetto
reciproco, la solidarietà, i sogni, il lavoro, l’umiltà, il coraggio, la
coerenza.” Ad un certo punto Di Matteo dice:”Lasciate parlare i vecchi…” E’
naturale che per vecchio si intende saggio. Il senato, che risale alle origini
della vita democratica, era composto da anziani. Ed a questo mi sento molto
vicino all’autore proprio perché condividiamo molte cose: l’età anagrafica, la
passione per la poesia, l’amore per il Cilento, anche se nessuno di noi due è
nato nel Cilento. Ma forse proprio per questo l’amore verso la terra che ci
ospita è così grande da spingere entrambi a scrivere in dialetto cilentano, di
riportare alla memoria storica dei giovani l’antica Civiltà contadina del
Cilento, con le sue poesie, i racconti, i proverbi, gli usi e costumi,
l’enogastronomia. Proprio per questo condivido l’espressione ed il contenuto.
Catello Nastro
agropolicultura.blogspot.com
Nessun commento:
Posta un commento