ODORE O PUZZA DI RIVOLTA
LA DEMOCRAZIA NON SI ACQUISTA AL SUPERMERCATO (secondo tempo)
La cronaca si aggiorna di minuto in minuto. La lotta tra la dittatura e la democrazia è oramai all’ordine del giorno. Ma la cosa terribile è il ricorso alle armi. Quando il supermercato si trova chiuso, bisogna ricorrere ad altri sistemi per “acquistare la democrazia”. Democrazia intesa non come accesso al supermercato per comperare il salmone, il caviale, o il filetto di vitello. Ma per comperare un chilo di pane in offerta speciale. Se delle persone umane, non importa di quale razza o di quale religione, sono disposte a pagare gli ultimi soldi che gli rimangono per tentare l’avventura in un paese straniero, di lingua diversa, di religione diversa, di costumi e leggi diverse, significa che al loro paese sentono la mancanza non solo della libertà e della democrazia, ma anche del lavoro e del frutto onesto del lavoro: il pane quotidiano sancito nella preghiera più bella dei cristiani il “Pater Noster”: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. La dittatura è in netto contrasto con la democrazia. Il governo di uno solo, peraltro assolutista, non può confondersi col governo democratico, del popolo, in piena libertà di stampa, di parola, di opinione, di scelta politica. Non sono un politico e nemmeno un politicante, non mi sono mai venduto a questo o quel partito. Sono proprietario e redattore capo di un giornale che non esce da circa cinque anni perché non ho mai voluto accettare “contributi” da questo o quel partito. Il giornale o esce libero o non esce proprio. Se tutti facessero così ci sarebbe meno politicizzazione della politica. Perché io credo ancora nella politica ed ho sempre affermato, come i lettori potranno leggere nei miei scritti, che “ la peggiore delle democrazia è preferibile alla migliore delle dittatura”. Quando ci sta il dialogo politico i problemi si possono risolvere, anche se i mezzi di comunicazione alimentano il gossip quotidiano con programmi insulsi o deficienti. Gli avvenimenti recenti hanno dimostrato che gli organismi di controllo internazionali, hanno sancito interventi contro un regime che ha poca dimestichezza della democrazia, la libertà, il diritto ai beni di prima necessità, il sano contatto economico e culturale con altri stati di religione, di lingua, di razza e di costumi diversi: Ma la diversità globale, penso, e credo fermamente, non è alla base del dialogo. A questo punto il lettore poco attento ed approssimato potrebbe intervenire chiedendo: “ Allora profumo di guerra, o puzza di guerra???” La guerra non profuma mai, può anche puzzare per necessità. Una puzza poco gradevole, credetemi. Chi scrive è nato nel 1941 ed ha conosciuto varie volte il “rifugio”. Non lo auguro più a nessuno. Nemmeno ai nemici. Oggi sulla terra c’è pane per tutti. La solidarietà umana è il percorso iniziato, anche dallo scrivente, alcuni anni fa. E qui voglio riportare la frase di Madre Teresa di Calcutta: “ Il mondo ha più bisogno di amore che di pane…” Noi il nostro amore lo abbiamo dimostrato. Ora sembra giunta l’ora anche di mostrare i denti. La comunità internazionale lo chiede e noi non ci possiamo tirare indietro. I 150 anni dell’Italia iniziano un nuovo capitolo: quello della pace e, se non è possibile, quello della guerra. Ma, credetemi, con le lacrime agli occhi. Il “porgi l’altra guancia” l’ho praticato mille volte. Ma sparare sulla folla che chiede un tozzo di pane, nò: questo non lo tollero. Il discorso vale per tutti i governi ingiusti, dove esiste chi crepa di fame e chi crepa per aver mangiato troppo. Dividendo il cibo in parti (quasi) uguali, si può vivere tutti. E meglio! “Pace a tutti i popoli di buona volontà!!!”
Catello Nastro
Da UNICO SETTIMANALE di Paestum-Capaccio n.11 del 26.03.2011
Nessun commento:
Posta un commento