EVENTI
Eventi straordinari prima o poi possono capitare a
tutti i mortali. Gli eventi, secondo la mia personale casistica si dividono in
eventi positivi ed eventi negativi. Naturalmente entrambi sovente sono
inaspettati ed arrivano come una nuvola a ciel sereno. Per meglio precisare
quelli positivi arrivano a ciel sereno, quelli negativi durante il temporale,
se non addirittura durante una tempesta. Sovente li confrontiamo, per impatto
positivo e negativo che siano, a quelli capitati anche ad altri esseri umani,
magari della comunità nella quale viviamo ed operiamo dal primo all’ultimo
gradino della scala sociale. A questo punto bisogna reagire nel migliore dei
modi per salvare almeno il salvabile. La mente incomincia a rimuginare
ponendosi la fatidica domanda: perché proprio a me? Ma dopo un’attenta analisi
ci accorgiamo che il fenomeno morale a noi capitato, non solo è frequente nella
odierna collettività cosiddetta civile, ma non è nemmeno di gigantesche
proporzioni come noi, a prima analisi avvertiamo. A questo punto si parla di
reazione, rimedio, controllo, magari vendetta, tremenda vendetta. Ma subito
dopo ci accorgiamo che non ne vale la pena, proprio perché ce lo vieta la
nostra preparazione culturale, il nostro io pensante, la nostra cultura di
cittadini del mondo, la Fede Cristiana. Arrivati a questo punto qualche
interlocutore potrebbe parlare di resa, vigliaccheria, di menefreghismo anche
verso complicati problemi personali. Dopo aver nuotato per il mare in tempesta
alla ricerca di un’oasi di pace e di tranquillità, ritorniamo al punto di
partenza consolandoci della frequenza del fenomeno che non fa distinzione
razziali, religiose, sportive, politiche, sociali, di reddito o quanto meno
tenore di vita. Allora pensiamo alla ritirata deponendo le armi, convinti che
la battaglia non è né giusta, né santa, né perlomeno merita di essere
combattuta. La Fede ci sorregge invitandoci ad un religioso e cristiano
perdono, ad una riflessione cattolica dell’evento, alla valutazione
dell’interlocutore autore dell’evento. Sia ben chiaro che il cristiano perdono
non è un atto di pusillanimità, ma piuttosto una versione riveduta e corretta
della parola vendetta, oramai passata di moda anche in molti paesi non
cattolici. Gli eventi della nostra esistenza terrena – positivi o negativi –
sono molteplici e di vario aspetto. Sta a noi saperli valutare, selezionare, ed
annotare i più significativi: il tempo dell’occhio per occhio, dente per dente
è passato ed è oramai lontano dalla cultura
che abbiamo costruito per noi stessi ed anche per il mondo che ci
circonda. Ci rimane, comunque, la soddisfazione che nella partita tra il bene
ed il male, abbiamo fatto il tifo per il bene, secondo i dettami evangelici e
la nostra cultura cristiana. Domani è un altro giorno!!!…Forse ci troveremo a
combattere una nuova battaglia contro un nuovo nemico, subdolo e materialista.
La cultura, la Fede e la convinzione di trovarci nella barricata dei giusti, ci
porterà alla vittoria finale. Che non solo noi godremo, ma anche quelli che
verranno dopo di noi troveranno la strada più facile per approdare ad un mondo
migliore.
Catello
Nastro
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