lunedì 14 ottobre 2013

MISTER PARKINSON

MISTER PARKINSON

Nella mia vita ho incontrato barriere insormontabili rappresentate da persone o cose che stavano in netta contraddizione con la mia teoria dell’esistenza umana. Le battaglie  combattute sono state molte: contro nemici inesistenti, come  Don Chisciotte  contro i mulini a vento, come il bambino vittima delle favole del terrore che gli venivano propinate da avi ignoranti ed un poco stronzi. Avvicinandoci ai tre quarti di secolo tutti questi mostri passano in secondo piano. Vengono a lasciare ai nuovi mostri della cosiddetta terza età. Pinocchio, Cenerentola ed il Principe Azzurro se ne vanno  in pensione, mentre arrivano dalle nazioni straniere i nuovi mostri. Ultimo arrivato un nuovo mostro, forse preveniente dalla Britannia, che si chiama Parkinson. Certamente non è un nobile. Ci mancasse pure… Esso si impadronisce, come un immondo virus informatico, dei dati del nostro cervello, acquisiti in oltre settanta anni di ricerca, studio e conoscenze e li cancella a tal punto da farci dimenticare di comperare il pane quotidiano come ordinato dalla consorte, numeri di telefono, indirizzi di amici e parenti, portare nel portafogli i dieci euro per fare la spesa. Quando vedi un amico rivisto magari dopo venti anni e non lo riconosci, magari è giustificabile, ma quando questo amico il giorno dopo ti saluta e tu magari rispondi senza averlo riconosciuto, il problema diventa serio. Sia ben chiaro che ognuno di noi, arrivato ai tre quarti di secolo, di vicissitudini  ne ha passate parecchie, ma il nemico sopracitato diventa così subdolo da ferirti, cioè da farti fare delle magre figure con gli amici. Non si tratta di essere diventato uno smemorato di Collegno, oppure un diversamente abile nella conoscenza, specialmente quando ti trovi di fronte a delle persone, magari di storica antipatia che più volte ti annotano:” Possibile mai che non ti ricordi di me???”. Magari fosse una  bella donna sarebbe stata memorizzata anche con antivirus. Ma il tizio conosciuto magari alla sagra della porchetta di dieci anni fa, in un paese interno e collinare del Cilento, nel frastuono della banda musicale ed in mezzo a duemila persone affamate prima del pasto o ubriache di vino primitivo dopo, non può pretendere di essere riconosciuto, proprio perché Mr Parkinson consente la conoscenza solo entro certi limiti. L’essere umano è imprevedibile, come il suo futuro e la gestione delle sue azioni anche nella terza età. Sorretto dalla Fede e dalla Ragione deve combattere contro questo subdolo nemico. Per riconoscere la propria presenza cristiana, la sofferenza sia fisica che morale, il coraggio di continuare a lottare dalla parte del giusto anche se ha poche forze da schierare in campo. Anche gli esiti della battaglia sono in dubbio. Ma la dignità umana spinge a lottare fino alla fine.


Catello Nastro

Nessun commento:

Posta un commento