La movida ad Agropoli
NESSUN DORMA…
La movida nasce come movimento culturale agli inizi del 900 in Spagna. In seguito ha assunto un ruolo di vita notturna, svolta dentro e fuori i locali pubblici, all’aperto, in mezzo alla strada, con un bicchiere in mano, di vetro o di plastica, quasi sempre contenente bevande alcoliche. Abitando ad Agropoli, vicino a Paestum e Castellabate (il paese di “Benvenuti al sud”), agli inizi del bellissimo centro storico, fiore all’occhiello della cittadina capoluogo del Cilento, la movida ce l’ho proprio sotto il mio balcone, peraltro al primo piano. Questo spiega perché la maggior parte dei miei articoli e delle mie poesie sono scritte ed inviate ai vari siti internet che gentilmente e gratuitamente li ospitano, alle ore una, due, tre ed anche quattro di notte, quasi quasi agli inizi del giorno. A tale ore vado a dormire fino alle otto del mattino, ore di sonno quattro che integro col pisolino pomeridiano che va dalle ore 14 alle ore 18. Insomma otto ore di sonno quattro di notte e quattro di pomeriggio o giorno che dir si voglia. Sotto il mio balcone stazionano non diecine, ma centinaia di giovani, urlando e schiamazzando a più non posso: E quando si festeggia un compleanno o un onomastico gli applausi, e gli auguri sono inviati talmente ad alta voce da arrivare fino al Castello Aragonese che si trova proprio alla cima della collinetta che sovrasta non solo il centro storico, ma tutto il paese ed il mare circostante. A sinistra il Golfo di Policastro, a destra di Golfo di Salerno, da Paestum a Palinuro. Per non sfociare nella guida turistica, annoto solamente che nella via che da accesso agli scaloni (44 mi sembra) che conducono alla Porta Bizantina per arrivare nella città alta ( da cui il vecchio nome di Acropolis), stazionano mediamente centinaia di giovani, in particolare modo il sabato e la domenica, quando si aggiungono anche i pendolari, vietando al settantenne autore del presente scritto di andare a dormire. Uno scritto “coatto”, quindi, che sta tra l’ira ed il compiacimento proprio per aver provocato allo scrivente una insonnia “coatta” pure essa. Cari lettori, come si fa a dormire, a settanta anni, quando a pochi metri esiste una folla schiamazzante??? Stanno zitti solo quando bevono o si baciano. Il bere fa male alla salute, specialmente quando non si tratta di gassose o aranciate, ma di grappe addirittura ed allora verrebbe voglia di affacciarsi al balcone ed urlare:” Baciatevi!. Almeno state zitti!!!”. Ti viene anche in mente la canzone “L’estate sta finendo, l’estate se ne va…” e trovi un poco di consolazione. Qualche lettore giovanissimo commenterà che sono invidioso solo perché anziano. Forse ha ragione. Quando avevo tre o quattro anni cadevano le bombe dal cielo. Altro che movida di oggi, peraltro pacifica, se si esclude qualche litigio tra fidanzati. Ma finora, a dire il vero ( sono anni che abito nel centro storico; prima abitavo in campagna al lato di un viale con querce centenarie che ospitavano nidi di passeri, cardellini ed usignoli) non si sono visti atti di violenza: I vigili sono intervenuti solo per qualche divieto di sosta nell’isola pedonale da dove vi scrivo. Vedere i giovani che si divertono fa piacere. Farebbe anche piacere vedere gli anziani del posto poter dormire. Ma oramai tutti hanno fatto l’abitudine. Ci sta chi guarda la televisione, chi va a vedere gli spettacoli al Castello o alla bellissima villa comunale che può ospitare anche duemila persone (Tutto gratis. Quasi sempre.), chi va a dormire nell’antica casa dei nonni in campagna, chi va a passeggiare sul lungomare o sul porto fino a tarda sera, o meglio notte, o meglio ancora spuntar dell’alba. Buone vacanze a tutti e…sogni d’oro!!!
Catello Nastro
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