mercoledì 25 maggio 2011

Per il libro "Versi avversi"

Per il libro “VERSI AVVERSI”
Premiato a Bellizzi il poeta agropolese Catello Nastro

Nel mese di maggio 2011, al Premio Internazionale di arte, letteratura e poesia, in quest’ultima sezione, è stata assegnata al poeta agropolese Catello Nastro un’artistica pergamena ed un targa per il libro edito “VERSI AVVERSI”, edito dalla Libera Università Internazionale di Arte, Lettere, Musica e Storia onlus di Agropoli, che ha come Presidente Antonio Infante. Il libro, in veste editoriale economica, è l’undicesimo volume della collana letteraria “Il Cilento nuovo” del Cilento e del Vallo di Diano e diretta da Mario De Pascale, Antonio Infante e Catello Nastro. Si tratta di un libretto di meno di sessanta pagine in cui l’ autore, presentandosi di solo, evidenzia la piena libertà della scrittura. Per meglio capire il concetto di Catello Nastro, riportiamo questa singolare presentazione, che lascia qualche dubbio, ma fa anche riflettere.
“Scrivere poesie oggi, è mantenere la propria libertà. Certo che anche il poeta, quello mercenario, naturalmente, può essere asservito a questa o quella parte politica o, peggio ancora, politicizzata. Ma siccome del poeta nessuno se ne frega, i casi sono sporadici. VERSI AVVERSI…Perché? Contro chi? Per quale motivo? Per cogliere quali risultati? Niente di tutto questo. Solo per dimostrare la libertà di chi scrive versi per comunicare pensieri, idee, emozioni, stati d’animo, progetti virtuali talvolta realizzabili, talvolta irrealizzabili. Ma sempre frutto del pensiero del poeta che vuole esternare agli altri le proprie idee in versi. Quando questi versi non sono in rima può anche significare che il poeta vuole liberarsi anche degli schemi tradizionali per comunicare. Quello che ne viene fuori certamente non tocca al poeta giudicare, ma al lettore. Mi spiego meglio. Nel momento in cui il poeta costruisce il suo progetto poetico, naturalmente, ha intenzione anche di liberarsi della metrica e dell’alternanza dei versi tradizionali e, oserei dire, quasi classica. In altre parole: libertà totale. Sia ben chiaro che i confini della poesia sono imperscrutabili,cioè non si sa quale è il limite dell’orizzonte e dove incomincia o finisce l’universo poetico. Un risultato del tutto insignificante e banale? Forse! Fatti della propria vita, del proprio percorso umano di essere singolo ed unico, possono anche identificarsi col percorso collettivo di tutta l’umanità. Di qualsiasi popolo, di qualsiasi razza, di qualsiasi religione. Certamente  i componimenti poetici ( o quanto meno presunti tali) contenuti in  “VERSI AVVERSI” sono di epoca varia, di fattura varia, provenienti da stati d’animo vari, composti in momenti vari, assemblati in altrettanti momenti vari, raffiguranti stati d’animo vari con una progettualità varia. Certo, per cogliere un risultato positivo o quanto meno soddisfacente, si dovrebbe ripercorrere un itinerario poetico di quasi una vita. Ma il compito potrebbe risultare arduo. Molte raccolte sono state pubblicate su supporto cartaceo, molte su siti internet, molte su blog vari, molte su giornali e riviste, molte sono andate perdute irrimediabilmente. Per il disordine dell’autore, molte sono state cancellate perché ritenute – ad una prima ed approssimativa lettura – non idonee alla diffusione. Un quadro poliedrico, come poliedrico è l’autore, oramai settantenne, che scrive poesie da oltre mezzo secolo e che ama sovente riportare in caratteri cubitali il motto:” Meglio un poeta senza lettori, che un popolo senza poeti!”. (Catello Nastro)

Comunicato stampa cura di Renato Volpi

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