lunedì 28 dicembre 2015

IL GRANDE TEMPIO

IL GRANDE TEMPIO
Un edificio polifunzionale, multietnico, come un normale tempio greco o romano, naturalmente aggiornato con tutte le tecniche audiovisive, di comunicazione, di interpretazione, di credo, di possibilità di intervenire come singolo, non solo della comunità religiosa di appartenenza, ma di essere umano provvisto di libero arbitrio, applicabile al proprio intervento in una comunità multietnica, multirazziale, multi religiosa, multi sociale. Insomma un uomo libero tra uomini liberi che hanno scelto come punto di partenza un denominatore unico: la tolleranza. Oggi parlare di tolleranza religiosa è difficile a tal punto che neanche noi ce la sentiamo di affrontare questo atavico argomento. La superstizione, oltre che religione crea momenti di forte diffidenza tra gli esseri umani che, peraltro, hanno molte doti in comune. Il Grande Tempio non è una utopia o un qualcosa che cozzi contro le convinzioni religiose attuali. Nel grande tempio possono trovare posto tutti gli uomini di buona volontà e fede genuina atta a portare avanti il progetti in questione. Iddio è unico ma è stato interpretato in varie maniere e di poi modificato  in varie sottospecie a proprio piacimento ed a propria convenienza. Sia ben chiaro che chi scrive è un semplice cattolico, operante da anni nel sociale per fare capire meglio il concetto ma anche, per la verità, per capire meglio egli stesso il nesso ed il senso dell’elaborato in oggetto. A questo punto bisogna parlare di religioni diverse, credenze diverse, divinità diverse esse stesse. Certamente per uno come me, acculturato medio in argomento ( sebbene provvisto di laurea, diplomi e titoli vari più o meno obiettivi e validi) il discorso diventa difficile. Ma è giusto che sia così: costruttivo e non certamente distruttivo. Una terribile frase “discriminazione razziale” oppure “discriminazione religiosa” ci fanno sprofondare nel Medio Evo. A questo punto qualche lettore potrà obiettare che siamo eretici. Ma il discorso principale ci porta a scaricare l’indottrinamento, il fanatismo, il bigottismo. L’uomo qualunque deve avere un rapporto diverso con
la divinità. Dio è Dio e su questo non si discute. Ma studiamo prima il rapporto uomo-Dio per discernere e catalogare i risultati. Il rapporto sociale, inoltre va messo in primaria discussione. Nel grande tempio ci sta spazio per tutti. Il bigottismo, inoltre porta su sentieri scoscesi con la possibilità di cadere in un dirupo da un momento all’altro. L’interpetrazione delle Sacre Scritture  porta alla retta via di cristiani. Allo stesso traguardo si può giungere con altri percorsi che sono dissimili dai precedenti sopracitati ma che presentano lo stesso traguardo. Parliamo un poco dell’interpretazione delle Sacre Scritture. Già settecento anni fa, uno scrittore, famoso a livello internazionale, affermò che anche la Bibbia, interpretata da una mente malata o distorta, può sembrare un libro pornografico. Certo che la Bibbia viene interpretata da svariati studiosi con risultati diversi. Al centro rimane Dio, dell’universo intero, ma alcuni passi vengono analizzati da menti distorte dando luogo a risultati ovviamente distorti. Lo smembramento della Cristianità causa danni morali e materiali specialmente quando entrano a contatto con la coscienza religiosa e con la coscienza di essere razionale. E questo è un punto cardine che ci distingue dagli animali, non provvisti di ragione ma di sentimenti o istinti che sul tavolo del dialogo possono anche superare certi comportamenti umani. L’animale non uccide l’uomo per  vendere le sue corna, L’uomo Sì!!! In Spagna solo recentemente, grazie agli animalisti, è stato abolito l’immorale spettacolo della Corrida, pur avendo origini antichissime. In Italia solo da qualche anno è stata abolita la caccia agli uccelli, anche perché penso che oggi poche massaie se la sentirebbero di preparare la “polenta con gli “usei” quasi in fine di estinzione. Ma ritorniamo all’uomo razionale e religioso. Penso che qualsiasi sia il loro credo, tendono tutti ad una morale comune e collettiva, di affratellamento e non di inutili e violenti fondamentalisti. Quando ho subito un difficile intervento chirurgico, oltre dieci anni fa, due amici, uno cattolico l’altro musulmano, hanno pregato ciascuno il proprio dio affinché me la “cavassi”. Entrambe hanno raggiunto il destinatario e grazie a Dio, quello unico dai vari nomi, sono ritornato tra i viventi. Tolleranza verso tutti i diversi affinché tutti possano sentirsi uguali. Nessuna discriminazione di qualsiasi genere. Sono emigrato in una regione italiana al tempo di “Non si fitta ai Meridionali” e di mortificazioni ne ho subite parecchie. Ma ho ottenuto enormi successi grazie al mio assiduo impegno nel campo della scuola, dell’insegnamento, della tolleranza, della solidarietà umana. Oggi gli ignoranti non esistono. Esistono solo persone che devono aprire gli occhi sul mondo come se fosse una abitazione comune. Buona vita a tutti e meditate …
Catello Nastro

Da “agropolicultura.blogspot.com

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