IL
GRANDE TEMPIO
Un edificio polifunzionale,
multietnico, come un normale tempio greco o romano, naturalmente aggiornato con
tutte le tecniche audiovisive, di comunicazione, di interpretazione, di credo,
di possibilità di intervenire come singolo, non solo della comunità religiosa
di appartenenza, ma di essere umano provvisto di libero arbitrio, applicabile
al proprio intervento in una comunità multietnica, multirazziale, multi
religiosa, multi sociale. Insomma un uomo libero tra uomini liberi che hanno scelto
come punto di partenza un denominatore unico: la tolleranza. Oggi parlare di
tolleranza religiosa è difficile a tal punto che neanche noi ce la sentiamo di
affrontare questo atavico argomento. La superstizione, oltre che religione crea
momenti di forte diffidenza tra gli esseri umani che, peraltro, hanno molte
doti in comune. Il Grande Tempio non è una utopia o un qualcosa che cozzi
contro le convinzioni religiose attuali. Nel grande tempio possono trovare
posto tutti gli uomini di buona volontà e fede genuina atta a portare avanti il
progetti in questione. Iddio è unico ma è stato interpretato in varie maniere e
di poi modificato in varie sottospecie a
proprio piacimento ed a propria convenienza. Sia ben chiaro che chi scrive è un
semplice cattolico, operante da anni nel sociale per fare capire meglio il
concetto ma anche, per la verità, per capire meglio egli stesso il nesso ed il
senso dell’elaborato in oggetto. A questo punto bisogna parlare di religioni
diverse, credenze diverse, divinità diverse esse stesse. Certamente per uno
come me, acculturato medio in argomento ( sebbene provvisto di laurea, diplomi
e titoli vari più o meno obiettivi e validi) il discorso diventa difficile. Ma
è giusto che sia così: costruttivo e non certamente distruttivo. Una terribile
frase “discriminazione razziale” oppure “discriminazione religiosa” ci fanno
sprofondare nel Medio Evo. A questo punto qualche lettore potrà obiettare che
siamo eretici. Ma il discorso principale ci porta a scaricare
l’indottrinamento, il fanatismo, il bigottismo. L’uomo qualunque deve avere un
rapporto diverso con
la divinità. Dio è Dio e su
questo non si discute. Ma studiamo prima il rapporto uomo-Dio per discernere e
catalogare i risultati. Il rapporto sociale, inoltre va messo in primaria
discussione. Nel grande tempio ci sta spazio per tutti. Il bigottismo, inoltre
porta su sentieri scoscesi con la possibilità di cadere in un dirupo da un
momento all’altro. L’interpetrazione delle Sacre Scritture porta alla retta via di cristiani. Allo stesso
traguardo si può giungere con altri percorsi che sono dissimili dai precedenti
sopracitati ma che presentano lo stesso traguardo. Parliamo un poco
dell’interpretazione delle Sacre Scritture. Già settecento anni fa, uno
scrittore, famoso a livello internazionale, affermò che anche la Bibbia,
interpretata da una mente malata o distorta, può sembrare un libro
pornografico. Certo che la Bibbia viene interpretata da svariati studiosi con
risultati diversi. Al centro rimane Dio, dell’universo intero, ma alcuni passi
vengono analizzati da menti distorte dando luogo a risultati ovviamente
distorti. Lo smembramento della Cristianità causa danni morali e materiali
specialmente quando entrano a contatto con la coscienza religiosa e con la
coscienza di essere razionale. E questo è un punto cardine che ci distingue
dagli animali, non provvisti di ragione ma di sentimenti o istinti che sul
tavolo del dialogo possono anche superare certi comportamenti umani. L’animale
non uccide l’uomo per vendere le sue
corna, L’uomo Sì!!! In Spagna solo recentemente, grazie agli animalisti, è
stato abolito l’immorale spettacolo della Corrida, pur avendo origini
antichissime. In Italia solo da qualche anno è stata abolita la caccia agli
uccelli, anche perché penso che oggi poche massaie se la sentirebbero di
preparare la “polenta con gli “usei” quasi in fine di estinzione. Ma ritorniamo
all’uomo razionale e religioso. Penso che qualsiasi sia il loro credo, tendono
tutti ad una morale comune e collettiva, di affratellamento e non di inutili e
violenti fondamentalisti. Quando ho subito un difficile intervento chirurgico,
oltre dieci anni fa, due amici, uno cattolico l’altro musulmano, hanno pregato ciascuno
il proprio dio affinché me la “cavassi”. Entrambe hanno raggiunto il
destinatario e grazie a Dio, quello unico dai vari nomi, sono ritornato tra i
viventi. Tolleranza verso tutti i diversi affinché tutti possano sentirsi
uguali. Nessuna discriminazione di qualsiasi genere. Sono emigrato in una
regione italiana al tempo di “Non si fitta ai Meridionali” e di mortificazioni
ne ho subite parecchie. Ma ho ottenuto enormi successi grazie al mio assiduo
impegno nel campo della scuola, dell’insegnamento, della tolleranza, della
solidarietà umana. Oggi gli ignoranti non esistono. Esistono solo persone che
devono aprire gli occhi sul mondo come se fosse una abitazione comune. Buona
vita a tutti e meditate …
Catello
Nastro
Da
“agropolicultura.blogspot.com