DON CHISCIOTTE
Don Chisciotte… Un personaggio fantasioso e fantastico che già per il passato ha attirato la mia attenzione non tanto per la sua parte esteriore di cavaliere armato di lancia e di spada, quanto per il suo rapporto con coloro che gli stavano vicino criticando, ora positivamente, ora negativamente, le sue eroiche gesta . Un idealista al massimo livello …senza dubbio. Un uomo che aveva creato un mondo di fantasia a suo piacimento, scartando una certa tipologia di esseri cosiddetti umani e mettendo in risalto personaggi scaturiti dalla sua fantasia. Il mondo, infatti, non è quello reale, ma quello che creiamo noi stessi a nostro uso e consumo. La realtà molto spesso delude e bisogna rifugiarsi in un altro mondo a nostra misura, che ci calza a pennello, reale o fantastico che sia.
L’illusione e la delusione si possono riscontrare in particolare modo nel mondo degli affetti, specialmente quando realtà e fantasia aprono i loro confini. Vivere un mondo reale sarebbe, per molti, di difficile digestione, per non rimanere da fare altro, per costoro, che crearsi un mondo virtuale dove le immagini vengono ritoccate a seconda della convenienza, della scelta e dell’esigenza del protagonista. Non commedia, né tragedia …Forse una rappresentazione che rasenta la sceneggiata di partenopea reminiscenza. Dramma o commedia, capita a molti di essere attori o spettatori di questa esternazione verbale e quasi teatrale. Ma Don Chisciotte credeva in quello che faceva. I mulini a vento erano dei mostri che agitavano le immense braccia ad ogni alito di vento. Bisognava distruggerli. Ogni tanto anche noi combattiamo una battaglia inutile contro i mulini a vento. Naturalmente i campi di battaglia sono cambiati. Non il campo di grano, ma la vita frenetica della metropoli pullulata di mostri che ci riportano alla realtà. Sovente ad una triste realtà.
Catello Nastro
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