Solidarietà animalesca ad Agropoli
IL “CANE BARONE” BARBONE EMARGINATO
Via Filippo Patella, dal centro della città, cioè Corso Garibaldi, conduce direttamente al centro storico. Ogni sera, dalle ore 19 (per quelli che vanno a mangiare la famosa pizza della città vecchia) e dalle ore 22 (per quelli che già hanno cenato a casa loro o nella pensione dove alloggiano), passano migliaia di bipedi, cosiddetti esseri umani e diecine di quadrupedi della specie canina di varie razze o di razze diverse. Proprio come gli esseri umani. Sto seduto davanti al negozio di antiquariato dove, a settanta anni, faccio bella mostra. Passa una famigliola ospite della nostra cittadina con un componente di sesso femminile, della compagnia, che comprende anche un esemplare di razza canina, nella fattispecie barboncina. E’ bianca che più bianca non si può e sembra appena uscita da un istituto di bellezza per quadrupedi. Il cane Barone, di dubbia razza (mater certa est, pater non semper…), ma quadrupede libero e dignitoso che, pur essendo presente su Facebook (Cane Barone) non va nemmeno a votare alle elezioni comunali, si avvicina educatamente alla bella e candida barboncina cercando di socializzare, fare amicizia e, se si dovesse presentare l’occasione adempiere ai suoi doveri sessuali come d’altro canto avviene anche nel mondo dei cosiddetti umani. Ma il povero Barone Barbone, certamente non nobile, ma libero, viene allontanato con un calcio nella parte posteriore, che fortunatamente non va a segno data la più che sufficiente corporatura del mittente. “Vai via! Allontanati!” Viene rincorso dall’omone abbaiante più del cane che desiste per i motivi innanzi citati. Una signora del posto, amante degli animali, lo redarguisce per la maniera brutale con la quale perseguiva il Barone reo solo di essere attratto dalla bellezza e dall’eleganza della di lui cagnetta che sembrava addirittura consenziente. L’omone inveisce contro la signora, locale, in maniera plateale e roboante, urlando che il bastardo importunava la sua cagnetta provvista di tanto di certificato di nobili origini. Sembra quasi “A livella” del grande Totò… Morale della favola: chi ama il proprio cane e prende a calci in culo il cane degli altri, non è un amante degli animali, né tanto meno considera il cane come un animale da compagnia, ma da esibizione. Sì! Proprio come al circo dove gli animali non sono liberi come Barone, ma sono ammaestrati e tenuti al guinzaglio come la cagnetta barboncina che con la sua candida eleganza doveva esibirsi nella passerella serale di Via Filippo Patella ad Agropoli, alla ricerca di ammirazione e consensi, applausi e congratulazioni. Gli animali, paragonati agli esseri umani possono avere idee comuni, bontà o cattiveria comune, libertà o schiavitù comune, comportamenti positivi o negativi comuni, solidarietà o razzismo comune. Come gli esseri cosiddetti umani.
Catello Nastro
PUBBLICATO SUL N. 32 DEL 10 SETTEMBRE 2011 DI UNICO settimanale di Paestum
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